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Bosco: "Sarri via perché non sarebbe mai stato juventino. Con Pirlo possibile stagione di transizione"

di Rosa Doro

Nel suo editoriale pubblicato stamattina sulla nostra testata, Andrea Bosco ha parlato della Juventus e delle scelte su Sarri e Pirlo: "Juventini si diventa. Sarri non lo sarebbe mai diventato. Perché Sarri, come ha intuito Andrea Agnelli, fa e farà sempre parte degli “altri“. La Juventus è il potere e la storia. Sarri era stato Masaniello dopo essere stato, prima, Frà Dolcino .Ha sbagliato la dirigenza a gestire l'allenatore. E non sto parlando di tute o di cose che attengono al galateo. Sto parlando del modo di Sarri di “approcciarsi” in un mondo vissuto da elefante in cristalleria. Tuttavia va detto: se risiedi in una villa palladiana, non chiami un talebano fautore delle linee “curve“, a farti il restyling. Le colpe di Sarri. La più grave, a mio parere, è stata quella di non aver fatto autocritica, accampando spesso scuse: il covid, gli arbitraggi, i rigori, il calendario, i giocatori inadatti al “suo” gioco. Godendo di buona stampa, molto gli è stato concesso. Con Pirlo la Juventus potrebbe affrontare una stagione di transizione. Niente di grave: la società va solo onorata. Sarri è stato un errore. Paga solo lui perché la “ragion di stato“ non prevede di accompagnare alla cassa un intero “governo“. La notte a volte è lunga. Ma dopo ogni notte arriva l'alba. La Juventus è sopravvissuta a tante avversità. Sopravviverà anche a questa annata, per dirla con Andrea Agnelli, “ agrodolce “ . Il domani si chiama Andrea Pirlo. E come per il proverbiale “mattino“, il popolo bianconero si augura possa avere “l'oro in bocca“. Con l' ossessione che da oltre 100 anni l'attraversa: vincere ancora. E poi ancora. E ancora. E ancora. “Pensiamo al decimo“ ha detto Dybala un minuto dopo aver vinto il nono di fila. Già: ancora. E ancora (sorry per il plagio) “non basta“".