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Boniek a Gazzetta: "Sapevamo quello che era accaduto, pure dei morti. Non tutti quei morti, ma la sostanza non cambia. La Juve non voleva scendere in campo: i giocatori, ma anche la dirigenza"

di Redazione TuttoJuve

Su Gazzetta le parole di Boniek presenti nel libro di Francesco Ceniti sulla tragedia dell'Heysel: "Nessuno di noi voleva giocare. Ci guardavamo negli occhi smarriti, c’era un silenzio irreale mentre da fuori si rincorrevano voci, urla e disperazione. Sapevamo quello che era accaduto, pure dei morti. Non tutti quei morti, ma la sostanza non cambia. La Juve non voleva scendere in campo: i giocatori, ma anche la dirigenza. Poi sono arrivati quelli dell’Uefa e ci hanno messo di fronte a una scelta che non era una scelta. Se ci fossimo rifiutati di disputare la finale, saremmo diventati responsabili di quello che sarebbe accaduto. Parlare di quel 29 maggio fa molto male. E’ una ferita che non si rimarginerà mai. Doveva essere un giorno speciale, di festa. Morire in quel modo è assurdo. Eppure era nell’aria. Solo una questione di tempo. Ancora oggi penso alla sofferenza passata dalle famiglie delle 39 vittime. Ecco perché ho dato a loro il premio partita della finale". 


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