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Bonatti: "Vedere Savona in nazionale è una gioia. Mbangula? Intelligente e furbo"

di Giuseppe Giannone

Intervistato da "Gianlucadimarzio.com", Andrea Bonatti, ex tecnico della Primavera della Juventus, parla di alcuni ragazzi da lui allenati che adesso giocano nella prima squadra bianconera, su tutti Nicolò Savona: "Oggi vederlo in Nazionale è una gioia. Alla Juventus da ragazzino giocava poco: al suo posto c’era Mulazzi, stessa età e stesso ruolo. Nella stagione 2020-21 il direttore Scaglia ha scelto per lui il percorso giusto: è andato in prestito alla SPAL perché non avrebbe trovato minuti in Primavera alla Juve, ma fino a marzo 2021 non ha giocato neanche lì. Ha avuto continuità nelle ultime dieci di campionato e la SPAL ci ha battuto con lui titolare in fascia destra. A fine prestito la Juve voleva riportarlo a casa e tenerlo, ma lui aveva ancora paura di non giocare e voleva andare via. Dove? Al Torino, che lo aveva chiamato. Poi lo abbiamo convinto a restare. Gli ho garantito che avrei puntato su di lui perché ci credevo: ho alzato Mulazzi a esterno offensivo per farli giocare entrambi. Poi la bravura è stata tutta sua nel conquistarsi il posto ogni settimana e crescere tanto da arrivare in Nazionale.

Mbangula? Nel periodo Covid, Samu era andato a casa in Belgio e non voleva più tornare a Torino. A lui sono molto legato, è sempre stato smart: intelligente e furbo. Quella volta siamo stati duri: ‘Tu domani vieni qui, punto: in aereo, in macchina, in bici, non ci interessa’. Eravamo lì per aiutarlo e sapevo che lui poteva aiutare noi. È tornato e si è conquistato il posto da titolare, sotto-età, in partite importanti: ad Alkmaar contro l’AZ in un ottavo di Youth League e poi con l’Atalanta in semifinale scudetto.

Rouhi? “Lo aveva notato uno scout in Svezia. Sotto Natale stava finendo la stagione ed è venuto con noi a provare. Di solito per valutare i giocatori ci metto un paio di giorni, con lui sono bastati venti minuti: a fine allenamento era in sede a firmare”.


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