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Blanchard: "Il gol alla Juve è il punto più alto della mia carriera. Da allora anni d'inferno"

di Alessandro Vignati

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex difensore del Frosinone Leonardo Blanchard ha parlato del match tra ciociari e Juventus. Con dei ricordi: "Il gol alla Juve? Il punto più alto della carriera: io che segno di testa, nel recupero, contro la squadra della mia vita. In campo non pensi, fai il tuo dovere, esulti perché Frosinone era e sarà sempre casa. Poi a freddo ti accorgi che è tutto singolare. Domani torna Frosinone-Juve, esattamente dopo 3 anni, ed è di nuovo tutto singolare. Comunque sono contento di aver lasciato un segno nella storia della Juve, anche se il mio sogno è stato sempre indossare quella maglia. Tra l’altro, i primi osservatori che mi scelsero erano proprio della Juve, ma mi portarono a Siena. Dopo Frosinone, sono passato al Carpi e ho vissuto 2 anni infernali, ai margini: non mi facevano toccare la palla, mi è passata un po’ la voglia a 30 anni. Champions League? Può essere l’anno giusto perché questa è una Juve europea. Quando ho saputo di CR7, ho stappato una bottiglia per la felicità: darei tutto per giocarci contro in A. Se poi vado a Madrid e perdiamo di nuovo in finale, allora a quel punto la Juve fa bene a definirmi 'persona non gradita'".


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