.

Birindelli racconta Spalletti: “Già a Empoli nel 1994 aveva idee nuove. Ecco perché è diventato grande”

di Redazione TuttoJuve

Birindelli a Gazzetta racconta Spalletti: “Già a Empoli nel 1994 aveva idee nuove. Ecco perché è diventato grande”

«Luciano ha sempre avuto curiosità e determinazione. Cercava qualcosa di diverso, si inventava soluzioni nuove già nei primi anni da allenatore. Durante la scalata dalla C alla Serie A mostrava intuizioni importanti: facevano già parte del suo repertorio. Aveva sempre qualcosa da inventarsi. Era un collante per noi giovani, un giocatore d’esperienza con grande visione. A fine carriera aveva qualche problema fisico, ma arrivava sempre prima con la testa. Aveva letture di gioco diverse dagli altri. Dentro e fuori dal campo garantiva leadership».

Undici anni alla Juventus e una Signora da ricostruire

«Ho vissuto una Juventus forte, con il “non mollare mai” nel DNA. Andarsi a prendere la vittoria, anche in maniera sporca. A volte queste caratteristiche vengono meno e per chi ha vissuto il club per anni è strano. Fare paragoni però è inutile: cambiano i tempi, la comunicazione, le regole. Mi piacerebbe rivedere una Juve dominante soprattutto nell’atteggiamento».

Cosa manca alla Juventus oggi?

«La continuità. Puoi perdere o vincere, ma l’atteggiamento non può cambiare da una partita all’altra. Questo up and down non deve esistere. La responsabilità di giocare per questa maglia va allenata ogni giorno, con persone che ti ricordano quanto sia importante».

Pisa-Juventus, una trasferta piena di insidie

«Chi arriva a Pisa trova un ambiente caldo, si percepisce in campo. I tifosi non accompagnano solo durante la partita, ma per tutta la settimana: dalla rifinitura fino allo stadio. Chi pensa di fare una passeggiata, trova difficoltà. È già successo e succederà ancora».