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Beccantini: "Juve, continuano i lavori e i valori in corso. A Pirlo piace il calcio che piace. Kulusevski ha bisogno di aria, lì soffoca. Chiesa entra in punta di piedi"

di Redazione TuttoJuve

Il giornalista Roberto Beccantini analizza la vittoria della Juventus a Kiev sulla sua pagina facebook. Ecco le sue parole: "Lucescu si è messo lì, sulla riva del fiume. Tranquillo, con la sua tribù non proprio bellicosa come quella di Donetsk. C’era una volta la Dinamo Kiev del colonnello Lobanowski: i ricchi schemi. E la Juventus? Qualcosina, sì. Un po’ più di palleggio, un po’ più di profondità, 65’ a centro ring e zero rischi. Pirlo deve gestire l’assenza di Cristiano, i muscoli-roulette di Chiellini e un assetto che ancora sfugge. Come le maglie: né da collegio né da balera.

Era il debutto in Champions, continuano i lavori (e i valori) in corso. I ritmi, bassi, avrebbero dovuto favorire la precisione. Se l’avversario aspetta e fa massa, ci si muove senza palla o si inventa un dribbling (come Ramsey: in rari casi, però), o si azzecca un lancio. Perché sì, a metà campo sono tutti buoni, è al limite dell’area che si misura la nobilitate del giocatore, e della trama che lì l’ha portato; è lì, nella giungla, che sei quello che diventerai e non più quello che sembravi.

Vi dirò: Kulusewski, tacco a parte, da seconda punta soffoca. Ha bisogno di aria, non di area (a proposito). Chiesa sta entrando in punta di piedi. Qualche volata, un paio di tiri. E Morata, la quarta scelta, scuola Real, è stato sponda e fionda: due gol, il primo di rapina (complici l’azione, bella, e il portiere, tristo); il secondo di testa, su cross di Cuadrado (da destra, da destra). Non uno, da Bentancur a Rabiot, che non abbia portato il suo mattone: senza guizzi tali, però, da strappare i fanatici dal divano.

A Pirlo piace il calcio che piace: di recupero lesto, di possesso vorace, di raffiche da film. Più o meno lo stesso che eccitava «C’era Guevara». Sappiamo come finì. Andrea è «figlio» di Andrea e, dunque, lavori tranquillo. Gli spiccioli di Dybala sono stati un segno, non ancora segnale. E comunque, salvo l’ultimo quarto d’ora, tutto sotto controllo. Fra un giallo e l’altro, più facile che a Crotone.