Anastasi a Stadio Goal: "Mancini adatto alla Juve. Stagione disastrosa. La mia squadra aveva le palle, questa no!"
Fonte: di Salvino Cavallaro per StadioGoal.it
Pietruzzo Anastasi, detto “Petru u tuccu” (Pietro il turco) per la sua carnagione scura, è stato calciatore della Juventus dal 1968 al 1976. Centravanti di manovra ma anche di sostanza, ha realizzato numerosi gol condivisi con Roberto Bettega, suo compagno di squadra nella Juve di allora. E’ stato campione d’Europa con la Nazionale Italiana nel 1968. Si considera juventino doc, non solo perché ha militato tra le fila della “Vecchia Signora”, ma anche perché, come lui dice, si tratta di una passione che ha radici lontane. E, come tutti gli juventini, in questo momento appare particolarmente amareggiato per le ripetute delusioni che si susseguono ormai da troppi anni.
Anastasi, adesso la Juve è quasi fuori dalla zona Champions. Cosa pensi in merito?
“Essere fuori dalla zona Champions, non è dipeso dal risultato di Firenze, ma dal disastroso campionato che ha condotto la Juventus. Una Juve in queste condizioni non si vedeva da un po’ di tempo. La delusione di quest’anno è sulla falsariga di quanto i tifosi juventini avevano provato l’anno scorso.”
Marotta è stato acclamato a furor di popolo fin dall’inizio. Lo ritieni indenne da colpe?
“Secondo me, ha sbagliato ad assumersi tutte le responsabilità e non ultima, quella di scegliere Delneri come allenatore. Al suo posto, avrei concertato con la società questa importante scelta senza espormi nella garanzia di un allenatore adatto, come lui ha sempre sostenuto, alla Juve. Marotta è stato troppo ottimista nel promuovere Delneri in un ruolo così determinante. E’ logico che dopo questo fallimento, i tifosi juventini se la prendano anche con lui.”
Dopo la scialba partita di Firenze, Delneri ha dichiarato che la Juve ha conquistato un buon pareggio. Pensi che il prossimo anno sarà sostituito?
“Le dichiarazioni di Delneri nel post partita con la Fiorentina, dimostrano a chiare lettere che quest’allenatore non si è reso ancora conto dell’importanza di allenare una squadra come la Juventus. E’ probabile che per il prossimo anno si cerchi un'altra figura significativa per il nuovo corso bianconero.”
Si fanno i nomi di Mancini, Spalletti, Conte e altri. Perché un allenatore come Guidolin non può approdare alla Juve?
“Guidolin è stato blindato dall’Udinese. Certamente, se guardiamo il gioco espresso quest’anno dai friulani, sarebbe da prendere in considerazione. Onestamente non conosco le motivazioni per cui quest’allenatore non sia mai stato considerato dalle grandi squadre. Penso che per allenare la Juve, bisogna anche avere un’esperienza internazionale che, con tutto il rispetto, Guidolin non ha. Ritengo invece Mancini un buon allenatore che potrebbe essere adatto alla Juventus del nuovo corso, nonostante i suoi trascorsi interisti. E’ assolutamente importante però, che la società metta le mani al portafoglio e compri giocatori di qualità che facciano la differenza. Noi della Juve, siamo stufi di vedere primeggiare a turno Milan e Inter. E’ ora di fare le cose per bene, perché la Juve e i suoi tifosi non possono più aspettare. Troppo tempo che non si vince niente. Questa non è neanche la lontana parente della vera Juve.”
Quali giocatori deve acquistare la Juventus, per ritornare a vincere?
“Io ho in mente una squadra, che potrebbe essere quella ideale per la Juve. Buffon o Sirigu, Beck, Vidic, Chiellini, Bastos, Aquilani, Krasic, Marchisio, Mascherano, Hamsik. In attacco, assieme a Matri, comprerei pure Vucinic e Benzema. Penso che questa squadra, abbastanza giovane ma al contempo di ottima qualità, darebbe una certa affidabilità. E intanto giocatori come Iaquinta, Amauri, Felipe Melo, Pepe, Motta, Grosso e lo stesso Bonucci che non mi ha soddisfatto per niente, devono essere venduti. Credo che, spendendo circa 50 milioni di euro, si potrà finalmente rivedere una Juve molto competitiva.”
Tu che hai vissuto i fasti della grande Juve nel periodo in cui giocavi, qual è la differenza tra quella compagine e la squadra di oggi?
“Noi avevamo le palle, la Juve di oggi non le ha.”
Un anno dopo l’altro si continua a sbagliare nel tentativo di mettere insieme una squadra competitiva. Pensi che ci vorrà ancora molto tempo prima che la Juve ritorni a essere degna di questo nome?
“Come ho già detto prima, spendendo sui 50 milioni di euro, la Juventus ritornerebbe a riconoscersi in una squadra finalmente competitiva e di grande qualità, non certo come in questo momento in cui si trova a 19 punti di distacco dal Milan. La Juve non può essere questa, c’è una storia e un prestigio da difendere. Anche l’Europa si è quasi dimenticata di noi. L’errore nasce fin da quando la Juve è ritornata in serie A. Già allora avrebbe dovuto, ogni anno, integrare i pochi giocatori di qualità rimasti nel dopo calciopoli, con due o tre nuovi elementi di valore. Solo così non ci saremmo trovati in questo stato.”
Che cosa pensi della partenza quasi certa di Gigi Buffon?
“Gigi Buffon ha dimostrato negli anni, non solo di essere il migliore portiere al mondo, ma soprattutto di essere un vero juventino, rispettoso com’è dei tifosi, della società e della maglia. Certo è che se c’è un volere da entrambi le parti di lasciarsi, piuttosto che alla Roma, preferirei che andasse in una squadra inglese per competere in Champions ad alti livelli. Ma, lasciatemi dire che io Buffon lo terrei tutta la vita. Storari è bravo, tuttavia non lo ritengo un titolare. Al suo posto, acquisterei Sirigu dal Palermo.”
Alla Juve, manca una figura come Boniperti?
“Quando si parla di veri presidenti, Boniperti è sicuramente tra i più grandi di tutti i tempi. Ha avuto il vantaggio di essere stato un grande calciatore e quindi conosceva l’ambiente del calcio in maniera straordinaria. Andrea Agnelli è giovane e ha bisogno di fare esperienza. Sbagliando s’impara, importante è non ripercorrere più gli stessi errori.”