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Amadeus: "Non esiste anti-Juve in A. E' inattaccabile. Può puntare alla Champions. Quando giocherà bene..."

di Giovanni Spinazzola

Il conduttore TV Amadeus, intervistato da Road2Sport.com, ha parlato di Inter, del caso Icardi, Italia ma anche di Juventus e della lotta scudetto. "Il caso Icardi? Ci rimettono un po’ tutti da questo caso. Ci rimette il tifoso, la società ed Icardi stesso. La situazione è stata gestita male da tutti; il ragazzo ha sbagliato perché non può pubblicare un libro con alcune pagine che creano polemica nei confronti di una tifoseria di un club nella quale è il capitano addirittura. Secondo me quelle cose - ha affermato - non andavano scritte e soprattutto non doveva uscire il libro nelle edicole in questo momento; se un giorno non giocherà più nell’Inter forse potrà esprimere il suo pensiero ed a quel punto sarà un problema diverso, in quanto non militante in quella squadra. Ma finchè il ragazzo non abbandonerà quella società secondo me è stato commesso un errore. Andava controllato questo, andava controllato da parte della società - ha sostenuto - quello ciò che veniva pubblicato, doveva esserci un’attenzione da parte dello stesso Icardi e dell’entourage. Credo che tutta questa vicenda sia stata gestita male in un momento in cui aggiungere problemi in casa nerazzurra non era proprio il caso. Ho letto delle dichiarazioni di Fabio Caressa, direttore di Sky Sport, e devo dire di essere d’accordo con lui. Il problema non è togliere o meno la fascia da capitano ad Icardi, il vero quesito è capire se l’argentino è il giusto capitano per l’Inter. Forse è questo il problema; probabilmente Icardi non è stato mai il capitano giusto per i nerazzurri. La fascia da capitano presuppone una responsabilità, un carisma notevole. Ricordiamoci che all’Inter il capitano che amiamo particolarmente è Javier Zanetti; ci vuole - ha spiegato - un capitano che abbia l’età giusta per rivestire quel ruolo. Forse a 23 anni è un po’ prematuro. Al di là della punizione, il problema credo sia antecedente a questa situazione; non penso che Icardi fosse il capitano giusto per l’Inter. E’ giusto che la fascia al braccio ce l’abbiano calciatori che giochino da tanto tempo all’Inter o soprattutto abbiano grande esperienza internazionale. E’ naturale come il pensiero balzi subito a Miranda, un difensore di esperienza, di 30 anni, punto fermo della nazionale brasiliana, oppure a Samir Handanovic. Purtroppo non abbiamo giocatori dell’Inter che oggi possano avere il carisma per indossare una fascia da capitano, simbolo significante anche il caricarsi sulle spalle una squadra ed essere un aiuto per l’allenatore. Il capitano me l’immagino come una sorta di tecnico in campo. Ci vuole un giocatore giusto. Miranda potrebbe farlo così come Handanovic. Qual è la vera Inter? Purtroppo sembrerebbe che la vera Inter di quest’anno - ha ammesso - si avvicini di più a quella di domenica, visto come sono andate molte partite, cito quella contro il Bologna o le sfide di Europa League. L’exploit è stato quello contro la Juve, la normalità contro i sardi. Questo è il problema. Sono convinto che l’Inter abbia un potenziale fortissimo e l’ha dimostrato contro Juve e Roma – nonostante la sconfitta – con i calciatori in campo con il giusto impegno. Quando ci sono avversari abbordabili comincia il dramma. Vuol dire che manca il manico; manca un tecnico in grado di poter mettere i giocatori in campo al posto giusto e di farli rendere al meglio. Non è possibile che Jovetic in nazionale sia bravissimo ed in nerazzurro l’ombra di se stesso; allo stesso modo è inconcepibile come Eder giochi fisso in nazionale ed all’Inter solo 10’; non è possibile che la difesa sia quella che è o gente come Kondogbia – pagato 35 milioni di euro – sia sparito o che Gabigol, costato 30 milioni, giovane fenomeno che - ha ricordato - giocava con Neymar e Gabriel Jesus fino a qualche settimana fa, da quando è arrivato all’Inter non se ne sente più parlare. C’è una gestione, secondo me, che non va bene. Credo che la scelta di De Boer non sia stata giusta pur apprezzandone le qualità. Io non dubito che l’olandese sia un bravo allenatore, non ho le competenze per esprimere un parere tecnico, ma prendere un allenatore che arriva dall’Olanda, che ha guidato solo l’Ajax, e portarlo in un campionato italiano, è dura. Non tutti si adattano dall’Olanda all’Italia, tra l’altro all’Inter reduce già da un momento difficile. Serviva uno con grande esperienza, con le idee chiare e con grande carisma. Spiace per De Boer, probabilmente non è nelle condizioni di poter lavorare al meglio. Se era meglio tenere Mancini? Assolutamente si, ma Mancini credo avesse già deciso di andarsene perché non si occupava della campagna acquisti. In qualche maniera c’era una frattura tra il tecnico e la società. Anche da Mancini - ha chiosato - mi aspettavo molto di più; purtroppo dal dopo Mourinho abbiamo visto solo sprazzi di bel gioco e sono sei anni che il tifoso interista deve ingoiare bocconi amari. Questa società deve trovare rimedio perché – come temo – purtroppo non si arriverà in Champions League; in questo caso sarà l’ennesima stagione fallimentare. Ero allo stadio a vedere Inter-Cagliari ed ho visto una brutta Inter. Dove può arrivare l'Inter in campionato? Se è l’Inter di domenica è una squadra da metà classifica; se, invece, è l’Inter ammirata contro la Juventus, può arrivare tra le prime tre. Bisogna capire che cosa accadrà. Non credo che De Boer abbia più tempo a disposizione; dovesse perdere in Europa League e contro l’Atalanta, la sua avventura - ha sostenuto - penso arrivi al capolinea. E’ necessario programmare il futuro. Si dice che Simeone abbia già firmato per l’anno prossimo, questo vuol dire che devi arrivare a maggio, ma non credo che questo tecnico possa arrivare a fine campionato se le cose non dovessero migliorare. Certo, noi tifosi possiamo amare o rifiutare un allenatore o un giocatore nel giro di due partite; se Icardi dovesse segnare una doppietta giovedì ed altri due gol contro i bergamaschi, diventerebbe intoccabile così come De Boer, in caso di doppio successo. Ma se così non dovesse essere, sarebbe un problema per l’allenatore. Chi è l'anti-Juve? Credo che oggi non esista una vera anti-Juve in campionato. Se i bianconeri si ritrovano ad aver vinto tutte le partite – tranne contro l’Inter – pur non giocando bene, figuriamoci - ha detto - quando cominceranno a giocare bene. Oggi la Juventus in campionato era attaccabile, ma questo non sta accadendo. Sembrerebbe che la Roma sia la squadra in grado di poter ostacolare o impensierire la Vecchia Signora ma non credo possa accadere. La Roma è un’ottima squadra, al pari del Napoli – sfortunato per l’infortunio occorso a Milik – ma si capisce che si tratta di squadre che vincono due gare consecutive e magari perdono contro un avversario facile. La Juve la vedo abituata a vincere, in questo momento è più determinata. Non vedo - ha dichiarato - una vera antagonista dei bianconeri. Poi Roma, Napoli, lo stesso Milan possono pensare al secondo o terzo posto ma difficilmente vedo una squadra in grado di impensierire la Juve in questo momento. Se Juve può fare l’accoppiata campionato-Champions? E’ una cosa diversa. La Juve ha palesemente puntato alla Champions; avendo terreno abbastanza facile in Serie A, è normale che punti all’Europa. La campagna acquisti l’ha fatta per la Champions. Aveva ragione Mancini quando sosteneva sull’ingaggiare giocatori già fatti, esperti, per vincere in Italia. Prendere un giovane e plasmarlo richiede anni, a meno che non hai la fortuna che questo esploda. La Juve ha puntato su giocatori già esperti proprio per poter vincere la coppa dalle grandi orecchie. E’ necessario, però, un pizzico di fortuna per trionfare in Europa. I bianconeri, tuttavia, è normale ci provino, anche perché - ha spiegato - hanno il potenziale tecnico per tentare l’accoppiata. In Champions, però, ci sono squadre attrezzate almeno come la Juve. Se il Napoli pagherà molto l’assenza di Milik? Mia moglie è napoletana al pari dei miei suoceri, guardo spesso le gare dei partenopei. Ho tifato per gli azzurri l’anno scorso; un’annata meravigliosa e credo si meritassero lo scudetto. Quest’anno mi è dispiaciuto molto per Milik, ma anche il Napoli ha un potenziale notevole. E’ una squadra che a me piace molto. Credo pagherà il fatto che Sarri utilizzi sempre i soliti giocatori; il tecnico non vede titolare Mertens e io, fossi Ausilio, prenderei il belga domani mattina per farlo giocare titolare nell’Inter. Allo stesso modo avrei venduto Icardi al Napoli per 60 milioni di euro quando in estate c’era stata questa possibilità. Sarri utilizza sempre gli stessi ed è positivo perché i giocatori hanno bisogno di giocare insieme, però Gabbiadini non rende per quello che uno si aspetta. Quando sostituiva Higuain non mostrava quello che doveva e si diceva - ha ricordato - che era difficile sostituire l’argentino. E’ successo, però, anche quest’anno con il polacco. E’ un problema vero l’assenza di Milik perché lui i gol li faceva. Chissà che De Laurentiis non faccia una nuova offerta all’Inter per Icardi con i nerazzurri, stavolta, pronti ad accettarla. Mi aspetto una campagna acquisti invernale molto interessante. Cosa penso di Ventura? Siamo tutti commissari tecnici ed è giusto che i tifosi facciano i CT perché il bello del calcio è anche questo. Ventura è un allenatore che sta provando – giustamente – nomi nuovi. E’ stato preso perché rispecchia anche il modulo che utilizzava Conte, con i tre dietro. Tutto sommato è lo stesso tipo di gioco che aveva l’Italia con il predecessore. Ventura è una persona intelligente e credo che possa far giocare gli azzurri certamente meglio di come li abbiamo visti ultimamente. Deve puntare anche sui giovani perché ce ne sono di interessanti. E’ fondamentale”.


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