Spalletti: "Nazionali? Niente giustificazioni. Avevamo bisogno di certezze. Solidità del gruppo può ancora aumentare"

18.11.2017 16:00 di Redazione TuttoJuve Twitter:    vedi letture
Spalletti: "Nazionali? Niente giustificazioni. Avevamo bisogno di certezze. Solidità del gruppo può ancora aumentare"
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Luciano Spalletti parla in conferenza: "Le farebbe piacere poter avere una squadra B? - "Potrebbe essere una delle soluzioni, ma bisognerebbe ragionare in maniera approfondita perché se ne sentono di ogni. Nell'Inter io sono responsabile: se qualcosa non va bene è giusto che se la prendano con me. Ho già vissuto la seconda squadra in Russia e secondo me funzionava. Puoi mischiare le qualità che permettono di monitare il livello dei due gruppi. Così è più facile gestire una squadra"

I risultati delle sfide di sabato possono influire nella gara di domani? - "Se si guarda a quello che è stato il cammino delle squadre in testa noi dobbiamo andare fortissimo per ambire alla Champions. Non vedo quale possa essere il vantaggio se la qualità espressa è quella li. Voglio bene alla Roma e sono per loro. Ho vissuto momenti bellissimi. Comunque non controllo i miei, sanno cosa fare e come arrivare alla sfida. Sappiamo dove siamo e questo basta per stare sereni. L'Inter è una cosa importante, tutte le volte a San Siro ce ne sono 60mila. La partecipazione dei tifosi allo stadio è il futuro del calcio"

Sembra aver trovato la formazione ideale... - "Avevamo bisogno di certezze. Quando sono arrivato ad Appiano se ne è parlato. C'erano dubbi e andavano eliminati con la solidità del gruppo che può ancora aumentare. Soprattutto adesso, in dicembre, con i tanti impegni, avremo bisognod degli altri che devono lavorare sempre nel modo giusto per essere pronti. Alla lunga la rosa sarà fondamentale. Il loro modo di lavorare è bellissimo. Dobbiamo sempre guardare al risultato senza la possibilità di rallentare. Le altre corrono forte, ma i segnali dei miei ragazzi sono quelli di gente forte nelle gambe e nella testa. Vogliono giocare, senza pensare di rubare il posto a qualcun altro ma piuttosto di giocarci al fianco"

La difesa ora subisce di più: casualità? - "Dipende da che punto di vista guardiamo a questi numeri. Bisogna fare più attenzione e migliorare. Quando gli avversari fanno giocate superiori al nostro massimo si accetta. Non si accetta la timidezza da parte nostra"

Una sua riflessione su un fallimento epocale da uomo di calcio... - "Davvero abbiamo bisogno di collezionare opinioni? Io sono un addetto ai lavori e più che criticare gli altri devo assumermi delle responsabilità. Una piccola parte nel movimento la occupo anch'io. Devo creare presupposti per contribuire a generare un calcio di maggior qualità. Vediamo le prossime uscite della Federazione. Nessuno si aspettava quel che è successo. Nessuno gioca a nascondino. Il colpevole non è solo Ventura e bisogna uscire allo scoperto"

Come ha ritrovato i nazionali? - "Sicuramente dispiaciuti. Non stendiamo tappeti alle giustificazioni. In campo dobbiamo dare il massimo con la stessa forza che hanno fatto vedere i calciatori fino ad ora. Non possiamo crearci distrazioni. Non voglio vedere debolezze caratteriali dalla mancata qualificazione, anzi voglio reazione. Il nostro calcio è un modello e basta guardare al passato. Tutto si rimette a porto"

Sentite che San Siro sta diventando un fattore? - "Ne parlano spesso i calciatori. Vogliono contribuire a questo coinvolgimento dai tifosi cercando di divertirli fino in fondo, facendo il dovere del professionista. In una città tanto moderna, il Meazza sembra portarti indietro nel tempo. I nostri tifosi vogliono essere sempre presenti. Dalla panchina sembra lo stadio degli echi, arrivano da tutte le parti. Che bello"