Spalletti: "I soldi mai un problema con la Nazionale, all'Inter non li ho lasciati perché erano successe delle cose"

Ultima uscita sulla panchina azzurra per Luciano Spalletti, esonerato dalla FIGC a poche ore dal match di questa sera contro la Modolva al Mapei Stadium di Reggio Emilia: "Come ho dormito stanotte? È chiaro che queste situazioni dipendono dal sentimento che metti nelle cose - le parole del tecnico di Certaldo a Rai Sport -. Per me prendere sonno è difficile in certe occasioni. Tutto mi consuma e niente mi scivola addosso. Le sconfitte più delle vittorie. Ciò che è successo (l'esonero, ndr) è una cosa della quale prenderò conto con il passare del tempo. Speravo in un epilogo diverso? Se ti riferisci ai 22 mesi, delle riflessioni uno le fa anche se non puoi tornare indietro. Delle scelte fatte sono risultate sbagliate perché hai scelto gli uomini sbagliati o volevi fare delle cose differenti, ma mi rammarico soprattutto perché non ho avuto a disposizione per infortuni calciatori importanti. Siamo arrivati a giocare questa partita (quella con la Norvegia, ndr) in condizioni particolari, con la finale di Champions che ha portato viene energie nervose ad alcuni dei nostri e con i norvegesi che hanno disputato due gare di rodaggio. E poi è successo quello che è successo...".
Nonostante l'esonero, Spalletti resta comunque fiducioso sulla qualificazione dell'Italia ai Mondiali: "Ne sono super convinto che l'Italia andrà ai Mondiali. Io non ho dato le dimissioni, ma siccome ho rispetto delle persone che mi hanno scelto, io ti firmo la risoluzione. I soldi non sono un problema? No, con la Nazionale è così, si lasciano e stop. Con i club è diverso e all'Inter non li ho lasciati perché erano successe delle cose. Con la nazionale no. Ti lascio i soldi e firmo la risoluzione. Ognuno poi alla cosa dà il taglio che vuole, ma la cosa è questa. C'è un grande rapporto con Gravina per come si è comportato con me. Era in dubbio se proseguire con me ed è stato bene che me lo abbia detto. Io l'ho reso pubblico perché non era giusto tenerlo nascosto due giorni. Oggi sarò ancora più perfetto nel preparare la partita e nel parlare alla squadra . E i giocatori faranno il possibile per farmi lasciare con una bella vittoria. Contro di loro non ho mai detto niente".
Ora ci sarà da capire anche quale sarà il futuro: "Non lo so cosa farò, ci sta tutto. Io ho bisogno di lavorare a modo mio. Una cosa la farò: farò il tifo per la persona che mi succederà. Riprendetevi quello che ho detto di Mancini, della nazionale forte che ho ereditato da lui. Chi verrà dopo di me spero che faccia molto meglio di me e che vada al Mondiale. Se fossi rimasto, è perché credevo di andare al Mondiale. C'è stato un risultato brutto in Norvegia, ma tutto il tempo per rimediare o per farlo nei playoff. Ranieri uomo giusto? Non lo so, ma è un professionista che ha girato il mondo, è equilibrato e con la Roma da subentrato ha saputo toccare i tasti giusti con i giocatori. La Federazione sceglierà la persona giusta. Io non sono fatto come tanti altri, te lo assicuro: io tiferò per lui".