Roma-Juve, Beccantini: "1-1 sintesi corretta. Aspettare sulla riva del Piave non paga più. Al posto di Allegri mi sarei tenuto stretto Chiesa"

06.05.2024 23:45 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Roma-Juve, Beccantini: "1-1 sintesi corretta. Aspettare sulla riva del Piave non paga più.  Al posto di Allegri mi sarei tenuto stretto Chiesa"
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© foto di Lorenzo Marucci

Roberto Beccantini ha commentato il pari tra Roma e Juventus sulle pagine del suo sito. Le parole del giornalista: "Una partita, se non altro. Non di livello eccelso, ma croccante, con occasioni che scoppiavano come petardi. Per vincere, oggi più di ieri, bisogna rischiare di perdere. Aspettare sulla riva del Piave non paga più, a meno di non disporre di battaglioni micidiali. L’1-1 fotografa le emozioni della notte, e tutto sommato ne è sintesi corretta.

Veniva, la Roma, dalla euro-sventola di Xabi. Cinque cambi, De Rossi, e una mossa, Dybala e Baldanzi insieme, che ha propiziato il gol di Lukaku, complice un assist sghembo di Gatti. La cucina di Allegri offriva il solito menu. Migliori in campo, Svilar e Chiesa. Traversa di Kristensen all’inizio, palo dell’ex viola in avvio di ripresa. Federico: tarantolato, ben oltre le fasce suggerite o suggeritegli. Suo, fra parentesi, il cross del pari di Bremer, autore di una incornata ronaldiana.

In tavola, per una volta, arrosto e non solo fumo. Per la Magica, Pellegrini deviato, Kristensen murato da Danilo e, agli sgoccioli, Abraham da Szczesny. Sul fronte opposto: che riflessi, Svilar, su Chiesa, Locatelli e Kean. Le staffette hanno offerto benzina preziosa a Ddr. Al posto di Allegri, mi sarei tenuto stretto Chiesa: l’agenda, a essere sinceri, non mi sembra un cappio al collo; e neppure ai garretti. In compenso, Vlahovic zero.

I duellanti si sono passati la trama come un tizzone, e anche per questo non ci si è annoiati. Gli errori di tocco e di filosofia, quelli, erano ineluttabili. Madama, più fresca, avrebbe dovuto azzannare di più polpacci ed episodi. Ma dopo il 27 gennaio è cambiato il suo «mondo». Di punticino in punticino, si avvicina la zona Champions. Più complicato il sentiero della Lupa, con la Joya di nuovo in bilico.

Le ultime righe sono per César Luis Menotti. Per i motivi che sappiamo, grande non fu il Mondiale che vinse nel 1978, nel sangue del suo popolo. Grande fu lui".