Marotta, Gravina e la cena dei misteri, spunta retroscena: il ristorante è il luogo preferito a Milano per "strette di mano segrete"

"Flash! Cosa ci facevano ieri sera a cena al "The Wilde" a Milano il presidente della federcalcio Gravina con il presidente dell'Inter Marotta, il responsabile dell'ufficio legislativo della Figc Viglione e l'avvocato del club nerazzurro angelo Capellini? Ah, non saperlo ma gli juventini saranno contenti...".
Questa la rumorosa bomba lanciata due giorni fa da Dagospia.
Una vicenda che non è stata ancora chiarita dai diretti interessati e che alimenta inevitabilmente polemiche e sospetti. A gettare ulteriori ombre su questa misteriosa cena tra i vertici dell'Inter.e della Figc è un particolare non marginale: il teatro dell'incontro. A quanto pare non si tratterebbe di un ristorante qualunque.
Ad inquadrare la location, è un recente articolo di Milano Finanza (segnalato su Youtube da Bandito rossonero): "Si chiama The Wilde, è il nuovo member’s club a Milano e, nonostante il nome, di selvaggio non ha proprio niente. Anzi, in via dei Giardini 16 si respira quell’aria di esclusività tipica da club inglese, con il suo fine-dining, good-drinking, slow-cigar-smoking, in chiave però molto più contemporanea e very-very-hype. Chi l’ha pensato? Gary Landesberg, famoso per avere lanciato il rinomato The Arts Club, a Londra e Dubai - si legge sulla testata finanziaria -. (...) E se la cigar lounge Arturo, tutta in cuoio marrone, è particolarmente apprezzata per la sua atmosfera calda; la biblioteca, così riservata e tranquilla, è già diventata il luogo preferito meneghino per strette di mano segrete - il passaggio importante evidenziato da Milano Finanza -. «Entrare a far parte di The Wilde significa entrare a far parte di una comunità di soci dinamica, vibrante, che celebra la diversità culturale e riflette lo spirito cosmopolita di Milano», dice a Gentleman Gary Landesberg, sottolineando anche un altro aspetto del club, quello dell’alternarsi di serate esclusive di teatro, musica e arte, cene private con gli chef, workshop culturali, visite private a gallerie… Il costo? Una joining-fee di 1.250 euro e poi 4mila euro l’anno, con uno sconto democratico riservato agli under 40. Sempre però che si riesca a essere ammessi, visto che la lista d’attesa pare essere diventata lunghissima. Chiunque può fare domanda ma, come in tutti gli exclusive-club, meglio se si è raccomandati da un socio, o da una socia, very-exclusive".