Futre al Corsera: "Joao Felix e De Ligt due fenomeni. Sarri ha bisogno di tempo, sull'Atletico e la Champions..."
Paulo Futre, grande ex dell’Atletico Madrid, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera ha parlato della sfida contro la Juventus:
Sette mesi dopo si affrontano Atletico e Juve. Joao Felix ha rivoluzionato la squadra di Simeone?
"Ha 20 anni e quello che ha fatto in sei sette mesi in Portogallo col Benfica ha dimostrato che è un fuoriclasse, come dite voi, e una scommessa per il futuro: può occupare il trono di miglior giocatore portoghese, quando CR7 smette".
Solo portoghese?
"Secondo me Joao può vincere il Pallone d’oro un giorno, ma dire adesso che ne potrà vincere 5 come Cristiano sarebbe una pazzia e anche una mancanza di rispetto verso un fenomeno di 34 anni".
L’inizio stagione di CR7 promette bene, in effetti.
"I 4 gol contro la Lituania per lui possono anche essere normali, basta pensare ai 3 che ha fatto proprio all’Atletico a marzo, quando era questione di vita o di morte. Ma uno scatto di novanta metri in 10 secondi secondo me oggi non lo fa neanche Bolt. E di sicuro non lo ha fatto mai nessuno nella storia del calcio".
Il terribile ko a Torino come ha cambiato l’Atletico?
"Simeone ha sostituito il chip alla squadra: gioca un calcio più offensivo, più di possesso palla. Ma quando cambi filosofia i rischi non mancano, come si è visto sabato nella sconfitta con la Real Sociedad".
Anche la Juve vive un mutamento profondo.
"Sarri mi piace molto. Il suo Napoli, con i tre attaccanti piccoli davanti ha segnato il calcio di questi anni. Ma è chiaro che alla Juve ha giocatori con caratteristiche diverse e ci vorrà del tempo".
Quando cambi filosofia ci vuole tempo e ci sono dei rischi: vale per il Cholo, ma anche per Sarri
"Chiellini è il capitano ed è un guerriero. Ma De Ligt è un crack come Felix, non ci sono dubbi. Però anche lui ha bisogno di tempo per adattarsi. E in Champions può fare meno fatica che in serie A".
Dybala si è fermato?
"Non so cosa è successo, ma è vero che non è diventato quello che si pensava. E non so se ha fatto bene a restare. Di sicuro è un anno chiave: non può più sbagliare".
La A con l’effetto Ronaldo è cresciuta secondo lei?
"Sì, sono arrivati grandi giocatori come Lukaku, Lozano, Mkhitaryan e altri. Ma per tornare ai livelli di un tempo manca all’appello il mio Milan: non ricordo nemmeno l’ultima volta che è stato in Champions. Però sono sicuro che i miei amici Maldini e Boban lo riporteranno presto tra le grandi d’Europa".
Chi è favorito in questa Champions?
"Gli squali saranno tutti lì in primavera. Il calcio inglese ha interrotto il dominio spagnolo. Ma in questo torneo può davvero succedere tutto".
Guardiola è in difficoltà?
"I problemi di adesso contano poco. Però rivincere la Champions dopo gli anni di Barcellona è la vera sfida. E tutti si chiedono se ce la farà".
La Champions inizia senza Leo, infortunato. Ha la stessa fame di Ronaldo?
"Messi è sempre Messi".
L’Inter può sorprendere?
"Se hanno vinto nel 2010 con Mourinho, quando non erano certo i favoriti, perché non possono sognare in grande anche quest’anno?".