Fabrizio Bocca: "Le grandi strategie azzurre: in campo prima per essere più pimpanti. E chi se ne importa di chi è in vacanza"

Parla il giornalista.
15.11.2016 20:00 di  Alessandro Vignati   vedi letture
Fabrizio Bocca: "Le grandi strategie azzurre: in campo prima per essere più pimpanti. E chi se ne importa di chi è in vacanza"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Attraverso la rubrica "Bloooog!" su Repubblica.it, il giornalista del quotidiano romano Fabrizio Bocca ha parlato della situazione del calcio italiano. Con novità: "Fa un po’ strano, a metà novembre, parlare di quando far cominciare il campionato. Ma tant’è, le chiacchiere del calcio vanno a briglia sciolta e se il ct mette le mani davanti oggi per una partita – quella con la Spagna, nostra avversaria diretta per il primo posto nel girone di qualificazione mondiale - che ci sarà a settembre 2017, e cioè tra dieci mesi, ben oltre questo campionato, alla fine dell’estate prossima, dopo un intero calciomercato e chissà quante altre cose, beh questo ci tocca. Dunque secondo Ventura sarebbe meglio cominciare il campionato il 13 agosto, così da avere a settembre una squadra più pronta, pimpante e allenata dal campionato per affrontare lo spauracchio Spagna. Non faccio il bastian contrario per natura, solo penso che ognuno guardi il pallone dal suo punto di vista, e pur essendo rotondo tutti riusciamo a vederlo diverso. Io so che quest’anno abbiamo cominciato il campionato più o meno come gli altri, giorno più giorno meno. Con le solite e ben note eccezioni.

E non posso fare a meno di pensare che il calcio a Ferragosto vada a intralciare le ferie sacrosante di Cipputi, Fantozzi e dell’italiano medio, che quando la fabbrica o l’ufficio chiude prende e va a farsi qualche giorno in vacanza. Se il malaugurato decidesse per caso di abbonarsi al Milan o all’Inter, alla Juve o alla Roma, alla Fiorentina o al Napoli, sarebbe costretto a scegliere fra il calcio e la vacanza, tra il tifo per la squadra e quello per moglie/marito e figli. Insomma non mi sembra questa una grande strategia. L'unica strategia che concepisco, personalmente, è fare una nazionale più forte di quella che abbiamo, e far giocare il più possibile i giocatori che possono darci un futuro. Ma questo fa parte di altri capitoli azzurri che pure abbiamo già aperto. Detto che se volessimo cambiare qualcosa nel calendario del calcio stiamo andando verso l’ennesima pausa natalizia senza calcio, quando invece le famiglie avrebbero tempo e modo di assistere e partecipare allo spettacolo - questo sì che è un assurdo -  certo prima si comincia il campionato e più si forniscono all’Italia giocatori pimpanti. Forse, chissà, mah…".