De Biasi: "Tudor una certezza, questo cambio può fare bene alla squadra"

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gianni De Biasi allenatore ex Udinese ed ex calciatore dell’Inter. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Domenica l’Udinese potrebbe avere un ruolo cruciale in questo campionato. Sta facendo un’ottima stagione e, se dovesse riuscire a mettere in difficoltà l'Inter, potrebbe riaprire i giochi per lo scudetto.
"Sì, sicuramente l'Udinese sta disputando un buon campionato, ma l’Inter si trova in una condizione più che ottimale. Tutto sembra giocare a favore della squadra di Inzaghi, anche se nel calcio non si può mai dare nulla per scontato."
Potrebbe essere la partita giusta per impensierire i nerazzurri? L’abbiamo visto anche contro il Napoli: l'Udinese è una squadra molto coriacea.
"Sì, è una squadra molto fisica, ben guidata e con giocatori interessanti. Dopo un inizio di stagione non brillantissimo, ha trovato equilibrio e continuità. Credo che possa dire la sua anche in una partita complicata e difficile come quella contro l’Inter."
A proposito della fisicità dell’Udinese, c'è Oumar Solet che ha attirato l’interesse del Napoli. Crede che questo ragazzo sia pronto per una piazza come quella partenopea?
"Le qualità ci sono. A 25 anni non è più giovanissimo, ma ha già una sua storia alle spalle ed è nel pieno della maturità. Se il Napoli ha messo gli occhi su di lui, significa che ha già fatto le dovute valutazioni, sia dal punto di vista tecnico che caratteriale, e che sicuramente è adatto al gioco di Antonio Conte."
Il Bologna di Vincenzo Italiano è riuscito comunque a mantenere un livello molto alto, pur avendo perso qualche pezzo da novanta rispetto alla scorsa stagione.
"Sì, Vincenzo è passato da Firenze al Bologna, attraversando l’Appennino e trovando una realtà consolidata. Già l’anno scorso il Bologna aveva disputato un ottimo campionato. Alcuni giocatori fondamentali sono partiti, ma quando hai alle spalle un dirigente come Giovanni Sartori, riesci sempre a far quadrare tutto. Credo che Sartori sia uno dei migliori dirigenti a livello nazionale, anche se se ne parla sempre troppo poco. Lavora nell’ombra, ma i suoi risultati sono sotto gli occhi di tutti. Giovanni Sartori, ai tempi del Torino con Urbano Cairo, provammo a portarlo da noi. Aveva anche firmato un contratto, ma poi non se ne fece nulla. Sono storie vissute sulla mia pelle, nulla di straordinario. Parliamo di episodi di qualche decennio fa, quindi ormai tutto è caduto in prescrizione!"
Come giudica l’esonero di Thiago Motta col conseguente arrivo di Igor Tudor alla Juve?
“La situazione alla Juventus è complicata. Tudor è una certezza: è stato un giocatore della Juve e anche assistente di Pirlo, quindi conosce bene l’ambiente e le dinamiche interne. A livello caratteriale è una persona determinata, e credo che cercherà di incidere soprattutto sulla mentalità dei giocatori. Penso che questo cambio possa fare bene alla squadra. La Juventus, nelle ultime dieci partite, ha avuto un rendimento da quarto posto in campionato, quindi non ha avuto un tracollo, ma ha rallentato il passo nelle ultime cinque gare. Le sconfitte contro Fiorentina ed Atalanta hanno fatto traboccare il vaso e la società ha deciso di intervenire. L’obiettivo primario è qualificarsi per la Champions League, che ha un valore economico fondamentale."
Restiamo a Torino, ma parliamo della sponda granata. Vania Milinković-Savić ha dimostrato una crescita incredibile in questa stagione, tanto da essere accostato al Napoli. Crede che sia pronto per un salto di qualità?
"Milinković-Savić ha grandissime qualità, sia fisiche che tecniche. È un portiere molto attuale, bravo sia nei rilanci con i piedi che con le mani. Ha le caratteristiche giuste per fare un salto di qualità, ma non so quanto il Torino voglia privarsene, perché è un elemento importante per la squadra. Inoltre, il Torino ha disputato un ottimo campionato: ha avuto un ottimo avvio, poi ha perso il suo giocatore più importante in attacco, Zapata, ma è riuscito comunque a mantenere un buon rendimento. Se si guarda la classifica delle ultime dieci giornate, il Torino è quinto, il che dimostra il grande lavoro fatto da Vanoli. Non è facile lavorare a Torino, ma lui è stato molto bravo a entrare in punta di piedi e a meritarsi la panchina."
Antonio Conte farebbe bene a smentire le continue voci sul suo futuro per dare serenità alla squadra, in questo rush finale di stagione?
"Smentire una notizia a volte significa darle ancora più forza. Se invece la lasci cadere e ti concentri sul lavoro, è la scelta migliore. Antonio è una persona seria e, se ha preso un impegno, lo porterà fino in fondo. Non conta solo ciò che è scritto su un contratto, ma anche l’impegno morale che ha nei confronti della squadra, della città e dei giocatori con cui ha instaurato un rapporto."