Aldo Grasso sul gol di Cassano oscurato dalla Rai: "Certi incidenti la tv di Stato se li cerca"

04.09.2010 22:09 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
Fonte: di Aldo Grasso per il "Corriere della Sera"
Aldo Grasso sul gol di Cassano oscurato dalla Rai: "Certi incidenti la tv di Stato se li cerca"
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© foto di Alberto Fornasari

Poi uno dice che ce l'hanno con la Rai. Ma com'è possibile lanciare la pubblicità quando l'Italia sta per battere un calcio d'angolo ed è sotto di un gol?

Ieri sera, durante il secondo tempo di Estonia-Italia, era circa il 15' del secondo tempo, il telecronista Bruno Gentili chiede con scarsa tempestività, magari per un suggerimento della regia, un «mini break» mentre l'Italia ha appena conquistato un calcio d'angolo. Così, quando Pirlo si appresta a batterlo, subito dopo il cambio Pepe-Quagliarella, invece delle immagini della partita va in onda lo spot. Destino vuole che Fantantonio, in ombra fino a quel momento, butti la palla in rete con un colpo di testa. Quando la linea ritorna da Tallinn, gli azzurri si stanno abbracciando. Bisogna aspettare il replay per vedere il gol. Sfortuna, scalogna, casualità: eppure certi incidenti la Rai sembra cercarseli, come se l'atmosfera delle telecronaca rispecchiasse il modesto gioco visto in campo. Anche perché al secondo e terzo cambio azzurro (Palombo al posto di Montolivo e Antonelli al posto di Cassano) sono ripartiti altri due spot. Ma stavolta è andata bene.

Bruno Gentili è ancora profondamente legato alla radiocronaca (e in radio, tra l'altro, si può chiamare la pubblicità con più tranquillità e se qualcuno segna si finge una diretta con qualche secondo di ritardo) e invece di limitarsi a raccontare le azioni di gioco si abbandona più spesso a descrivere cosa gli azzurri dovrebbero fare, quasi la sua fosse una telecronaca ideale e pedagogica: «L'Italia dovrebbe fare così...; Sirigu dovrebbe ora tenere palla, ecc...». Al suo fianco Beppe Dossena, che ha appena firmato per la panchina del Saint George, club campione di Etiopia. E forse non avrebbe dovuto esserci. Via lui però c'è Fulvio Collovati. E si capisce perché poi si chiamino con tanta intempestività le interruzioni pubblicitarie.