L'IMBOSCATA - L'odiatore Santoriello e i diritti calpestati della Juventus: una gravità mostruosa. Perchè non si indaga sulle "manine"? Mega danno ai bianconeri, "castrati" dalla fretta di Chinè. Caro Elkann, ora due parole non bastano

08.09.2023 00:13 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - L'odiatore Santoriello e i diritti calpestati della Juventus: una gravità mostruosa. Perchè non si indaga sulle "manine"? Mega danno ai bianconeri, "castrati" dalla fretta di Chinè. Caro Elkann, ora due parole non bastano
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di Andrea Bosco

Quindi “l'odiatore della Juventus“ trasferito dalla procura di Torino in altra sede, al  pari di Gianoglio, e dell'ultimo del “trio de la muerte“ del quale non rammento il nome, non potevano indagare sulla Juventus per “incompetenza territoriale“. Infatti la Cassazione ha deciso lo spostamento a Roma  dell'inchiesta Prisma.  Peccato che quei bravi magistrati “incompetenti  territorialmente“ per l'inchiesta che non avrebbero, né dovuto, né potuto  fare, abbiano attinto a piene mani a tutto l'armamentario a disposizione  delle  procure:  intercettazioni  (anche con i trojan), perquisizioni (anche negli uffici degli avvocati),  fuga di notizie che avrebbero dovuto essere secretate, dati in pasto (perché  non si indaga sulle “manine“?)  ai media, il “ribollente sentire popolare“ vellicato a dismisura,  l'invasione a gamba tesa (consentita)  di uomini del mondo del calcio, della magistratura, della politica, delle istituzioni. Le opinioni sono una cosa lecita: le “sentenze“ anticipate sui giornali sono la lebbra del sistema giudiziario italiano.

Ebbe più “garanzie“ Al Capone  rispetto a quelle avute dalla  Juventus. I cui diritti sono stati  calpestati. Ma non solo dai pm piemontesi. Chinè, procuratore federale che sulla base delle  carte dell'inchiesta Prisma ha letteralmente castrato la Juventus, si è mosso come una carro armato.  Perché parliamo di Chinè, non di Fracazzodavelletri. Parliamo di Chinè,  ex capo di gabinetto nel governo Draghi.  Uno che non poteva ignorare che la procura di Torino non era competente ad istruire il casino messo in piedi  sul sesso degli angeli: le plusvalenze. Per onorare  le quali, per la Juventus si è ipotizzato qualche cosa di simile al  “falso in bilancio“.

Non pare a Chinè di aver agito in modo frettoloso se non sconsiderato?  Perché è stato Chinè ad ammollare la sanzione che  ha privato la Juventus, nonostante l'avesse ottenuta sul campo (vedi un poco: un'altra volta, come  nel  2006) della  qualificazione in Champion's   con relativo mega danno economico. Perché Chinè ha avuto fretta? Aspettiamo da Chinè una risposta.

Ora il processo spostato a Roma dovrà riprendere dall'inizio. Dovranno essere rilette tutte le carte, si dovranno fissare le udienze, ascoltare le testimonianze, vagliare le eccezioni che la difesa presenterà. La giustizia in Italia non è celere. Lo è quella sanculotta di Gravina, ma questo è un altro discorso. Fa parte viceversa del medesimo discorso il  “patteggiamento“ accettato dalla Juventus.  Perché non ricorrere al Tar? Elkann mica penserà di cavarsela con due parole?  Elementi a discarico la Juventus ne avrebbe avuti.

Per esempio Tiago  Pinto che afferma di aver dovuto rinunciare alle vacanze “perché  impegnato a realizzare le plusvalenze“. O bella: plusvalenze. Non affari, non cessioni, non scambi: plusvalenze. Per esempio Aurelio De Laurentiis che in tempi non sospetti aveva affermato che: “il dominio della Juventus doveva essere fermato“. Con le inchieste  giudiziarie, presidè?  Per esempio Claudio Lotito che da decenni (e ancora non ha finito) con la sua Lazio fa una sorta di “doping finanziario“ grazie alla rateizzazione concessa per decreto da un governo Berlusconi. Una rateizzazione di 23 anni. Se vai in banca e chiedi un mutuo (magari indicizzato)  da estinguere in 20 anni ti guardano, di questi tempi, come un alieno.

E' una oscura vicenda che come nel gioco dell'Oca è tornata alla casella iniziale.  Ministro Nordio, mettiamo  che tra qualche anno quando il procedimento si concluderà, la Juventus risulti non colpevole, chi la risarcirà per il danno economico e di immagine? Gianoglio? Chinè? Gravina?  Magari per avere giustizia e palanche  la Juventus dovrà rivolgersi  al Tribunale di Strasburgo. Perché in caso di assoluzione, solo quel foro potrebbe farla ripagare dei danni subiti.  Dallo Stato. Visto che Gravina e la sua pittoresca federazione sono in bolletta.. A no: la Juventus a Strasburgo non ci andrà. Non ci andò Cobolli Gigli che pure aveva in mano la relazione di Dupont che invitava ad andarci, nel 2006.   A mio parere Elkann  probabilmente pensa che Strasburgo sia solo una magnifica cattedrale, una società di calcio di media importanza, una linea  di 25 chilometri che “sedusse“ i leghisti  di Milano per i suoi jumbo-tram. 

Sapete tutti,  immagino, cosa sia un prisma.  Forse ne avete la percezione geometrica . Ma forse ne  ignorate il  significato esoterico: un prisma “illumina“ su un altro mondo. Fa luce là dove ci sono le tenebre. Colpito dalla luce la sua luminescenza si riverbera come un arcobaleno.  Questo Gianoglio and company , con quel nome “Prisma“, hanno recapitato alla pubblica opinione: vi faremo vedere il lato oscuro della Juventus. Perché del lato oscuro del mondo del calcio, Gianoglio and company se ne sono disinteressati. Ma per Andrea Agnelli avevano ipotizzato  il carcere.   Nell'ambito di una inchiesta che non avrebbero dovuto, né potuto  fare.  Il consenso del paese nei confronti della magistratura si sta pericolosamente  avvicinando ( secondo alcuni sondaggi)  sotto al 40% .  Sotto il 30% ci sono i forconi. A conferma che quella sulla giustizia è una emergenza , in Italia,  non  rinviabile. I casi di mala giustizia, sono  quotidiani. Si finisce nel tritacarne per una “soffiata“, per un cavillo burocratico, per  l'astrusità  di una macchina elefantiaca.  Ci sono magistrati che non applicano la legge; la interpretano. E questo è male. Anzi questo è “il“ male . 

Non aspettatevi  articolesse. Non ci saranno ammissioni di responsabilità.  I magistrati che sbagliano, lo sapete,  non sono mai puniti.  Sono gli unici italiani ad essere “legibus soluti“.

Non vi parlerò di Allegri, del modulo, dei giocatori, di  Pogba, di Giuntoli, di Ferrero. Se non capite che quanto è successo (e ho cercato qui di spiegare) è di una gravità mostruosa  meglio cambiate opinionista. Ma mi avete dato dimostrazioni di  grande affetto: i numeri non mentono.

Vi lascio con una curiosità che ho appreso dai colleghi del sito. Nella stagione appena conclusasi Sky ha trasmesso la Juventus 5 volte. L' Inter è stata trasmessa da Sky ben  19 volte. Non dovete  “pensare male“.  E' Dazn (che detiene i diritti di trasmissione)  che, consapevole che la Juventus televisivamente “tira“ , non ha concesso la possibilità di trasmettere alla concorrente le gare della società torinese.  Ma visto che  Sky  “tira“ da matti, i benefici economici li hanno avuti quelli della (seconda o prima?) squadra di Milano. Che la Juve comunque “tiri“ ne è consapevole anche la Lega  che ha piazzato quasi tutte le gare della Juve (fino a gennaio), nonostante non debba partecipare alle Coppe, alla sera alle 20.45. Giova all'audience ergo alle casse della Lega. Un poco meno alla Juventus visto che tra dicembre e gennaio la temperatura si abbassa e i guai muscolari tendono ad infittirsi. 

Cosa dirà Gabriele Gravina di tutta questa storia? Ora pensa a Spalletti, alla Nazionale e alla Macedonia (brutti ricordi). Poi? Con quale faccia sosterrà il  “suo “Chinè? Con quella di sempre: scultoreamente bronzea .