L'IMBOSCATA - Inter, mistero amministrativo. Chi la sta salvando. La Juve irrompe sul mercato. Sei obiettivi per il centrocampo, ma solo uno fa la differenza. Nicolussi-Yildiz, mosse anti-Roma? Giù le mani da Orsato, prendetevi Massa...

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
29.12.2023 01:07 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Inter, mistero amministrativo. Chi la sta salvando. La Juve irrompe sul mercato. Sei obiettivi per il centrocampo, ma solo uno fa la differenza. Nicolussi-Yildiz, mosse anti-Roma? Giù le mani da Orsato, prendetevi Massa...
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di Andrea Bosco 

Giù  le mani da Daniele Orsato. Consiglio (interessato)  a qatarioti e sauditi: prendetevi Massa della sezione di Imperia. E' più giovane, è internazionale. E visto che dalle vostre parti non sgambetta Lautaro, non andrà in confusione davanti alla Madonna di Bahia Blanca.  

Parliamo  di bilanci. Le società  italiane risultano indebitate per la bellezza di 2 miliardi e 417 .000 euro. Considerando solo le cinque più importanti:  Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli. La Juve  per dire, nonostante i miracoli di Giuntoli, ha 219 milioni di euro di debito verso altre società. La Lazio, 95, il Napoli 32.  E l'Inter? L'Inter è un mistero amministrativo. Salvata dagli eccellenti risultati sportivi e da una  Federazione  che non l'ha  mai messa con le spalle al muro.  Francamente  che l'Inter abbia “un rigore a partita“, come recentemente è stato denunciato, frega zero. In passato è successo di peggio. L'Inter di Helenio Herrera, per tre stagioni di fila,  non subì calci di rigore. 

Importa invece che l'Inter  risulti  oberata da 807 milioni di debiti  e che  entro fine maggio 2024  debba  rimborsare il finanziamento da 275 milioni di euro del fondo californiano Oaktree. Che, a garanzia del suo credito, ha preteso tutte le azioni del club milanese. Tradotto: se la proprietà Suning non opererà un massiccio aumento di capitale per sanare la situazione, potrebbe vedersi costretta a portare i libri in tribunale. Condizionale, visto che l'Inter gode di una comprensione sconosciuta ad altri club.  

“Il patrimonio netto della Capogruppo al 30 giugno 2023 non rientra nei limiti minimi di capitalizzazione previsti dal Codice Civile. Lo ha scritto Beppe Marotta nella sua relazione. Vale dire che il Gruppo Inter al 30 giugno 2023  evidenziava un patrimonio netto negativo per 161,9 milioni. Tradotto:  l'attivo (forse sovrastimato) non basterebbe a coprire le passività.  Ma  l'Inter ha avuto  la possibilità di differire il ripianamento delle perdite entro il quinto esercizio, successivo a quello chiuso. Quindi entro il 2027, quando il club  dovrà aver azzerato i 342 milioni di passivo cumulati. La società  ha potuto, comunque,  iscriversi al campionato.  Qualcuno reputa non le dovesse essere concesso. 

Riepilogo  della situazione  (il tribunale tra l'altro ha impugnato i compensi assegnati ai 10 membri del cda per la somma complessiva 1,9 milioni di euro)  finanziaria della “beneamata“  secondo il bilancio redatto al 30 giugno 2023.  Ricavi : 425,5 milioni di euro. Costi : 465,5 milioni di euro. Oneri finanziari: 39 milioni di euro. Perdita netta: - 85,3 milioni. Debito complessivo : 807 milioni. Patrimonio netto: - 165 milioni. Perdite da ripianare (entro il 2027) - 342 milioni . Ha scritto Fabio Ravezzani, direttore di Telelombardia  che “sbagliano quanti fanno il tifo per il default di Inter, Juventus e Milan“.  Condivido: Inter, Juventus e Milan sono  patrimonio del calcio italiano. Ma godono  di  tutele variabili. Juventus e Milan (per variegate ragioni)  sono finite in serie B: l'Inter mai. C'è sempre stato  qualche documento  finito  in prescrizione a salvarla. Persino quando  (ai tempi nei quali Berta filava) la classifica era impietosa e tombale: Ma ci fu un inghippo  e a retrocedere fu il Venezia. E non parlo della gara diretta  dal signor Sbardella che portò il  designatore di allora, Bertotto, a  coniare  la definizione “sudditanza psicologica“. Parlo di molto  prima. 

I dati che ho riferito li ho presi dall'impeccabile articolo di Marcello Astorri de “Il Giornale“. Chinè, apprezzerà?  

Sabato va in scena Juventus – Roma  dell'ex  (rimpianto) Dybala .  La Juve deve  vincere per non farsi ulteriormente staccare da una Inter già forte di suo. E mai finora incappata (tranne  a Bergamo)  in  decisioni penalizzanti  da parte di arbitri e Var.  La Roma ha Lukaku che vorrà dimostrare quanto Madama si sia sbagliata a non farlo arrivare a Torino. La Juve ha Vlahovic al quale manca solo la continuità. Pare che Chiesa sia  recuperabile. Fossi in Allegri non sottovaluterei Yildiz. Tatticamente contro un centrocampo di palleggiatori come quello della Roma non rinuncerei a Nicolussi Caviglia, geometra in grado di stabilizzare il reparto.   

Gravina, solerte valvassino del monopolista  Ceferin,  minaccia  scomuniche  contro chi non sottoscriverà una “rinuncia“ a partecipare (eventualmente) alla Superlega.  Ogni commento appare superfluo.  

Mercato: pare che la Juventus abbia messo le mani  sul 2006  Adzic, montenegrino del Podgorica. Ne parlano benissimo: qualcuno ha scomodato il nome di Savicevic visto che il ragazzino  è un 10.  Di 4-3-3 alla Juve,  non si  parla. Ma, hai visto mai che Max non  sorprenda  con un'allegrata? 

Un centrocampista a gennaio,  servirebbe.  Ma chi?  Quello del Tottenham? Quello del City?  Quello dell'Atalanta?   Quello dell'Udinese? Quello  dell'Atletico?  Tutti bravi (a parte che non li mollano) ma non in grado di cambiare un reparto. Uno solo, sarebbe in grado: Toni Kroos.  Giocatore  purtroppo inarrivabile  per l'attuale Juventus. 

Soldi  ce ne sono pochi. E tutte le società (che non potranno più usufruire del decreto ) dovranno valorizzare i vivai, usando calciatori italiani. Non sono in grado di dire se questa decisione del governo sarà un bene o un male . Ma se   (come ha spiegato Meloni) il 2024 sarà un anno di “sacrifici “, che li facciano tutti:  anche quelli che maneggiano il calcio.