Moby Dick - Bonucci e Chiellini dovrebbero cercare di giocare meglio. Nella settimana di Inter – Juventus, poi...

Editorialista del mensile "Calcio 2000" fondato da Marino Bartoletti, collaboratore de "Il Riformista". Vincitore del premio "Miglior giornalista di Puglia". Autore delle biografie di Paolo Montero e Antonio Conte.
14.10.2015 01:13 di Alvise Cagnazzo Twitter:    vedi letture
Moby Dick - Bonucci e Chiellini dovrebbero cercare di giocare meglio. Nella settimana di Inter – Juventus, poi...
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La vita, spesso, è una semplice addizione di momenti, una somma algebrica fra parole dette e azioni compiute. L'assenza di un equilibrio fra questi due fattori comporta un risultato negativo. A margine di una prestazione ai limiti della sufficienza contro gli azeri, Chiellini avrebbe potuto scegliere un argomento migliore intorno al quale imbastire i propri ragionamenti. I calciatori sono atleti, non poeti e, a conti fatti, nemmeno filosofi. Ed è per questo che andrebbero seguiti, guidati e perchè no educati.

 

La grandezza di Conte, prima da allenatore e poi da commissario tecnico, non è una scoperta. E' semmai una conferma, l'ennesima dopo i trionfi conseguiti sulla panchina della Juventus. In un periodo assai delicato, però, in una Torino bianconera alla ricerca di un equilibrio dopo la trionfale annata terminata con la finale di Coppa dei Campioni, forse quelle dichiarazioni avrebbero potuto costituire un grimaldello per esaltare non solo il ct ma anche, se non soprattutto, Allegri. Che a differenza di Conte non ha lasciato in braghe di tela la propria squadra dopo appena sei ore di ritiro e che, al primo anno di Juventus, con un organico giudicato scarico proprio da Conte, ha conquistato tre trofei ed una finale di Coppa dei Campioni.

 

Un complimento ben assestato può però tramutarsi in un fastidioso boomerang, riducendo quella cortina di serenità faticosamente ricostruita dopo un avvio a scartamento ridotto. Anche Allegri ha allenato Thiago Silva, sicuramente più tecnico di Chiellini. Non per questo, però, lo ha sottolineato nelle more di una dichiarazione per complimentarsi con il suo ex giocatore. Stesso discorso per Bonucci, non propriamente il clone di Montero, in leggera ripresa dopo un avvio anonimo. In finale di Coppa dei Campioni, a scanso di equivoci mnemonici, ci si è arrivati con la formazione giudicata incompleta dall'attuale commissario tecnico.

 

Se Chiellini avesse marcato meglio Dzeko, forse oggi la Juventus avrebbe avuto qualche punto in più in una classifica per fortuna non più disperata. Così come accaduto per Bonucci con il Chievo e contro il Frosinone. I grandi giocatori hanno il dovere di trainare il gruppo e non di offrire appigli, più o meno validi, sui quali far aggrappare gli atleti meno robusti caratterialmente. Appunto, i grandi...

 

 

 

I VIDEO DI ALVISE CAGNAZZO

 

http://www.youtube.com/user/wlarai?feature=results_main

CHI E' ALVISE CAGNAZZO - Alvise Cagnazzo (1987) è nato a Bergamo e vive a Bari. Giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo, è il più giovane vincitore del premio “Miglior giornalista di Puglia” sezione carta stampata -sport, istituito dall’Odg. È autore dei libri “Tutti zitti, parlano loro”, (2007), “Semplicemente Rafa” (2010) e, “Montero, l’ultimo Guerriero (2010) e, sempre per Bradipolibri, "Antonio Conte, l'ultimo gladiatore" (2011). Ha collaborato con Carlo Nesti. Ha condotto, per centosessantaquattro puntate, il programma televisivo “Parliamo di calcio”, in onda su Rtg Puglia in prima serata. È firma di Calcio2000, mensile nazionale e internazionale fondato da Marino Bartoletti, diffuso in trentadue paesi. Collabora con il giornale “Puglia”, fondato da Mario Gismondi, ex direttore del “Corriere dello Sport”. Collabora con “Il Riformista”. Editorialista per “Tuttojuve.com con la rubrica Moby Dick”. Ha partecipato come opinionista tv a “Quelli che il calcio” su Rai 2 e “La giostra dei Gol” su Rai International.