IL TERZO TEMPO - Singoli e spensieratezza, i pericoli del Monaco di Jardim. Juve, può essere l'anno migliore di sempre

I monegaschi non sono in semifinale per caso. Individualità ed incoscienza di una squadra giovane. Allegri sogna il triplete, per scrivere il suo nome nella storia bianconera.
27.04.2017 11:30 di  Luigi Risucci   vedi letture
IL TERZO TEMPO - Singoli e spensieratezza, i pericoli del Monaco di Jardim. Juve, può essere l'anno migliore di sempre
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La stagione entra nel vivo, il mese di maggio sarà quello decisivo per capire se la Juventus potrà scrivere la pagina più bella della sua storia ultracentenaria in questo 2017. Lo scudetto, il sesto di fila, appare ormai cosa certa, con soli 8 punti da raccogliere in cinque incontri per la matematica certezza. Già questa potrebbe essere la prima pietra incastonata nella storia del nostro calcio, mai nessuno prima d'ora infatti ha infilato una striscia di sei titoli consecutivi. Niente è ancora scontato ma l'obiettivo è ormai nel mirino a partire dalla sfida di venerdi prossimo a Bergamo, contro la vera rivelazione di questa stagione. L'Atalanta del futuro bianconero Caldara, difensore bomber (7 gol in questa Serie A) già acquistato per il 2018, è avversario ostico ed in piena lotta per l'Europa. Allegri pensa ad un turnover ragionato, anche perchè ci saranno quasi cinque giorni prima di affrontare il Monaco al Louis II. Higuain e Dybala dovrebbero giocare data la carenza di alternative, anche Khedira (squalificato in Champions) sarà della partita, mentre dietro potrebbero muoversi le “riserve” di lusso della difesa, con uno tra Sturaro e Lemina a muoversi sulla trequarti esterna.

Mercoledi, come detto, ci sarà il Monaco, per una doppia sfida che intriga ed affascina. In molti hanno visto con piacere l'esito dell'urna di Nyon, data la caratura delle due squadre di Madrid, ma i monegaschi non sono arrivati sin qui per caso. Jardim è tecnico di grande livello, ha dato organizzazione e brio al gioco dei suoi, che sembrano divertirsi a recitare il copione affidato loro dall'allenatore portoghese. Subasic in porta è una garanzia di esperienza internazionale, mentre la difesa capitanata dall'ex granata Glik sembra il punto debole dei francesi, al netto dell'ottimo terzino Mendy, un concentrato di muscoli e velocità. La mediana è un giusto mix di fosforo ed ordine: Bakayoko è il perno basso in grado di fare “repulisti” di palloni pericolosi davanti alla difesa, Fabinho è corsa ed applicazione tattica, Lemar e Bernardo Silva sono classe pura al servizio degli attaccanti. Già, gli attaccanti, il vero punto di forza della squadra capolista in Francia: Falcao non ha bisogno di presentazioni, dopo un paio d'anni di appannamento anche a causa degli infortuni, è tornato ai livelli di Porto e Atletico, quando era l'oggetto del desiderio dei top club europei. Quest'anno per lui 28 gol totali, uno in meno del dirimpettaio Higuain, con l'ausilio di Mbappè, autentico gioiello per il prossimo mercato estivo. Il classe '98, già nel giro della nazionale maggiore, è forse lo spauracchio numero uno per la miglior difesa del mondo, dando un ottimo contributo allo spaventoso totale di 143 gol stagionali messi a segno dai biancorossi. Non vale a smentire quanto di buono fatto la sconfitta di ieri sera in Coupe de France contro il Psg: un 5-0 ottenuto dalla squadra di Emery contro i monegaschi imbottiti di giovani e riserve, a partire dall'ex Napoli De Sanctis tra i pali.

Sul fronte futuro e del rinnovo di Allegri la sensazione è che molto dipenderà da quello che accadrà da qui alla fine della stagione. Il tecnico e la società avrebbero raggiunto un accordo di massima per prolungare il matrimonio fino al 2020, con un ricco adeguamento per il tecnico livornese, che si è dimostrato uno dei migliori del continente. La Juve del futuro avrà l'ossatura della attuale, con il modulo creato dal mister a gennaio e che è stata l'autentica svolta della stagione. Serviranno almeno due esterni offensivi, un terzino ed un vice Higuain, che quest'anno ha giocato più di ongi altro suo compagno. L'intesa non è stata ancora ufficializzata e solo l'eventuale triplete potrebbe far cambiare idea ad Allegri, allettato dall'idea di lasciare da trionfatore assoluto. Le suggestioni ed i rumors si rincorrono ma la realtà dice che mancano otto partite, che si spera diventino nove con la finale di Cardiff, per fare del 2017 l'anno più scintillante nel firmamento della storia bianconera.

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