Come lo scorso anno: stessa storia, stesso bar...

La Juve gioca meglio dell’Olympiakos, anche se, come nei due anni precedenti, incontra un super portiere sulla propria strada. Ma le analogie non terminano qui...
23.10.2014 11:15 di  Francesco Carini  Twitter:    vedi letture
Come lo scorso anno: stessa storia, stesso bar...
TuttoJuve.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Ebbene sì, sono passati quasi 800 giorni da quando la Juventus è tornata in Champions dopo i due anni di assenza, ma un leitmotiv sembra perseguitare i bianconeri. Correva il 17 settembre 2013 quando i ragazzi di Conte sbarcarono a Copenaghen da superfavoriti. Sembrava una passeggiata ma non fu così, dal momento che gli attacchi piemontesi si schiantarono sul portiere Wiland, che, da potenziale punto debole, si trasformò in un autentico Spiderman. Quel match finì 1 a 1, con 24 tiri scagliati in toto dalla corazzata bianconera e 12 nello specchio della porta difesa da questo “Uomo Ragno”. 

La stagione precedente, la Fidanzata d’Italia si era invece trovata ad affrontare il Nordsjaelland, per quella che sembrava poco più di una passerella. Le conclusioni scagliate contro l’estremo difensore danese furono ben 15, ma il risultato fu altrettanto deludente, dal momento che solo all’81’ Vucinic riuscì a rimediare al vantaggio dei padroni di casa siglato da Beckmann. Anche qui, il portiere, Hensen in questo caso, fu l’eroe della serata, esibendo numeri da vero Superman e blindando la sua porta.

A distanza di due anni esatti da quel 23 ottobre, Madama si ritrova a leccarsi le ferite su situazioni simili e soprattutto a rimuginare sui propri errori. Il vantaggio greco era sicuramente evitabile, con una difesa che si è fatta sorprendere troppo banalmente nonostante l'azione avversaria da manuale, ma è stato l’atteggiamento dei primi 60 minuti a non convincere. Quando tutto sembrava ormai perso, sono cominciate ad arrivare occasioni a raffica, con la "saracinesca" Roberto pronto a metterci una pezza sugli attacchi degli indemoniati uomini di Allegri; però, una cosa è certa: la squadra non è matura per affrontare una competizione così importante. Lo scorso anno fu data la colpa a Conte e lo si sbeffeggiava per le sue polemiche nei confronti delle condizioni atmosferiche in cui si è giocata la sfida di Istanbul; adesso cosa si farà? Allegri è stato ingaggiato come uomo Champions in grado di portare la squadra almeno ai quarti di finale. Ci avviciniamo alla quarta giornata della competizione continentale e la Juve si ritrova terza, a -3 dalla coppia Atletico Madrid-Olympiacos... Un “toccasana” per il morale ed un pugno allo stomaco per i fenomeni da bar che vedevano in Conte il punto debole dei brutti risultati bianconeri in Europa.

Senza dubbio, fare processi in questa parte della stagione non è salutare per nessuno, anche perché la Vecchia Signora ed Allegri hanno tutte le carte in regola per ribaltare la situazione nelle prossime tre partite e superare il girone, sia per la caratura dei giocatori che per l'esperienza del tecnico, ma una cosa è certa: come l’anno passato ci si ritroverà alla stessa ora e allo stesso bar a sentir parlare gufi e soliti incompetenti che esultano pensando ai passi falsi dei club italiani o addirittura della squadra per cui tifano, solo per partito preso o per antipatie a priori, senza pensare a quanto in basso stia cadendo il nostro calcio. Historia docet!

© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport