A MENTE FREDDA – Juve copia e incolla, Allegri frecciatine e attriti

La Juve non sa più vincere, anche quando lo meriterebbe. In questo sport bisogna fare un gol più dell'avversario. Contro il Milan qualche occasione in effetti la squadra l'ha avuta, ma tra imprecisione e un pizzico di sfortuna zero reti, terzo pareggio consecutivo e soprattutto 13 punti conquistati in altrettante giornate di campionato. I bianconeri sono a quota 65, a 4 turni dal termine solo un suicidio negherebbe la Champions League. Contro i rossoneri fortemente rimaneggiati in difesa, si poteva e si doveva fare bottino pieno per ipotecare la qualificazione. La squadra di Allegri può dare di più? Difficile immaginarlo. Il trend da retrocessione degli ultimi tre mesi è il solito film. Nulla di nuovo sotto il sole. Al massimo si gioca un tempo, magari per forza d'inerzia, o per reazione nervosa. Trame tattiche poche.

I tifosi, probabilmente anche qualche calciatore, non vedono l'ora finisca questa stagione. Sono esausti. Lo è anche Allegri. Sul suo futuro Max continua a glissare e quando gli chiedono quale sarà la squadra del prossimo anno, la risposta è stile frecciatina: "Questa domanda dovete farla alla società, io devo pensare solo al finale di stagione: qualificazione in Champions League e Coppa italia. Mi hanno sempre insegnato che di sicuro non c'è niente, io sono molto contento del lavoro fatto finora dai ragazzi, se la squadra va bene nella ripresa significa che è allenata bene”. L'impressione è che Allegri difficilmente venga confermato. Lo hanno percepito anche i calciatori. Oggi la reazione di Vlahovic durante la sostituzione, contro la Lazio è stato il turno di Cambiaso, nel derby la palese lamentela di Chiesa. Max un capo delegittimato dalla sua truppa? Dubbio lecito.