La prova costume (10 luglio 2014)

L’avventura dei mondiali raccontata attraverso le gesta dei calciatori della Juventus.
23.07.2014 17:45 di  Michele Messina   vedi letture
La prova costume (10 luglio 2014)

Non ho visto la partita. Chiedo venia, avevo un beni motivo, ero in viaggio per scendere giù in Calabria. Gennaro mi ha detto che è stata una partita emozionante solo per i rigori. Mario Suma dice di adorare Superpippa, perché per lui può giocare ancora in serie A. Non è per caso il nuovo allenatore dei suoi rossoneri. Romero, portiere poco amato della Samp, ne para due. Van Gaal ha esaurito i cambi e non ha potuto far entrare Krul. Cilleseh non ne para nessuno.

Alla stazione delle corriere mentre aspettavo l’autobus, leggendo la copia de La Stampa prestatami da Bebo de il Club “La Edicola Le Arcate Una Stella per Vladimiro Caminiti”, è arrivato un omone sulla sessantina mal portati. Indossava una maglietta bianca spot promozionale per Istanbul, un pantalone mimetico lungo fino alle caviglie, un giubbotto color sabbia stile cacciatore. Dopo aver percorso un giro delle piazzole, si è sdraiato su una panchina di pietra. Le scarpe giacevano per terra e le calze di filo esplodevano di blu scuro. Due signore con le buste della spesa alla Benetton lo hanno guardato perplesso. Alzando la testa ha ammesso di aver bisogno di riposare, perché aveva bevuto un po’ troppo. È bello riconoscere le proprie debolezze. Sembrava un angelo uscito dal più vicino orfanatrofio della zona. Superpippa continua a parlare, nessun ostacolo gli è precluso. Si parte dalla rabbia. L’addormentato è stato svegliato dall’arrivo di nuovi viaggiatori. Si è seduto, richiamando la vicinanza di chi conosceva. Una signora seduta al mio fianco, parlava degli effetti dell’ultimo acquazzone, mia sorella voleva chiudermi la caldaia, per fortuna non l’ha fatto altrimenti stamani mi sarei lavato stile ghiaccio bollente.

Il viaggio è stato tranquillo, tranne una deviazione per Sicignano. Abbiamo perso un’ora e mezza a percorrere strade di montagne colme di curve, salite e discese. Una viaggiatrice abbastanza accorta ai tempi di percorrenza, è scesa in una piazzetta di un paese con otto case una sopra l’altra. Prima di andar via ci ha augurato: “Buona fortuna a tutti i viaggiatori calabresi.” Perché nessuno si fa mai i fatti suoi? Al mercato ho comprato le albicocche. Un altro sapore in un mercato con pochi compratori. Antonio Conte supera abbondantemente la prova costume e Pogba dichiara il suo amore per la Juve.