Gli eroi in bianconero: Emanuele BELARDI

Pionieri, capitani coraggiosi, protagonisti, meteore, delusioni; tutti i calciatori che hanno indossato la nostra gloriosa maglia
25.10.2014 10:06 di Stefano Bedeschi   vedi letture
Gli eroi in bianconero: Emanuele BELARDI
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© foto di Federico De Luca

Nasce ad Eboli, il 9 ottobre 1977. Inizia la sua carriera nell’estate del 1995, a Reggio Calabria, disputando una sola partita nel campionato di Serie B. Resta nella squadra amaranto fino al 2004, con una breve parentesi alla Turris in Serie C1, nella stagione 1997/98. Sempre con la Reggina, esordisce in Serie A il 19 dicembre 1999, contro il Milan. Nel campionato 2001/02 diventa titolare e veste la maglia amaranto anche nelle tre stagioni successive, una in Serie B e due in Serie A. «I primi calci, anzi le prime parate, le ho fatte in una scuola calcio di Eboli, il mio paese natale. Ho sempre amato il ruolo del portiere, in primo luogo perché non doveva correre per tutta la partita come gli altri e poi, perché sentivo di essere bravo fra i pali. A tredici anni sono stato chiamato dalla Reggina e la mia aspirazione si è trasformata in realtà. Dopo un anno tra gli Allievi è arrivato il debutto in Primavera ed ho iniziato a crederci sempre di più. Eravamo una buona squadra, abbiamo anche raggiunto le semifinali scudetto. Così, l’anno dopo, mi sono ritrovato nella rosa della prima squadra ed, a diciotto anni, ho esordito in serie B. dopo un paio di stagioni a Reggio, sono passato al Turris, in C1. un’esperienza dura, a quei tempi i giovani calciatori non avevano vita facile, specie nelle serie minori. Comunque, mi è servito ed in quella stagione ho fatto la giusta gavetta e ciò mi è stato utile nel proseguo della mia carriera».
Nel settembre 2004, dopo le non brillantissime stagioni, lascia Reggio Calabria e passa al Napoli, appena fallito e retrocesso in Serie C1, dove rimane per cinque mesi; passa, quindi, al Modena dove è relegato al ruolo di secondo portiere, alle spalle di Giorgio Frezzolini.
Nell’estate del 2005 è acquistato dal Catanzaro, con cui disputa da titolare il campionato di Serie B. Al termine della stagione ritorna alla Reggina ed il club lo cede di nuovo in prestito, questa volta alla Juventus, neo-retrocessa in Serie B dopo lo scandalo di Calciopoli: «Il calcio è strano; nel 2004/05 venivo da tre stagioni giocate alla grande, una promozione in A e due salvezze nella massima serie e mi sono ritrovato a giocare in C1. Dopo i guai finanziari del Catanzaro, ero tornato alla Reggina; credevo di andare ad Ascoli ed invece mi è arrivata la chiamata della Juventus, una delle squadre più conosciute al mondo. Non ho esitato nemmeno un secondo, ho detto al mio procuratore che ci sarei andato anche di corsa».
Nelle gerarchie bianconere è il terzo portiere, dietro a Gianluigi Buffon ed Antonio Mirante, e non scende mai in campo. Nella stagione successiva viene acquistato definitivamente dalla Juventus e, con la cessione di Mirante alla Sampdoria, è promosso nel ruolo di secondo portiere della squadra bianconera.
Sotto la guida di Claudio Ranieri gioca titolare in Coppa Italia, mentre in campionato è chiamato a sostituire il titolare Buffon, spesso frenato dai dolori alla schiena. Esordisce in maglia bianconera, proprio contro la Reggina; viene schierato ancora contro il Livorno, il Cagliari e, nuovamente, contro la Reggina, nella partita persa dai bianconeri per 1-2, incontro pesantemente condizionato dai clamorosi errori dell’arbitro Dondarini.
L’ultima presenza di Emanuele è a Genova, contro la Sampdoria, nell’ultima partita di campionato, durante la quale si toglie la soddisfazione di parare un rigore a Cassano; al termine della stagione totalizza 9 gare, comprese le partite di Coppa Italia, sostituendo degnamente il portiere Campione del Mondo.
Il 20 luglio 2008 viene ceduto in prestito all’Udinese nell’operazione che riporta a Torino Antonio Chimenti.