ANALISI TJ - Ecco come gioca il Napoli

22.05.2015 17:20 di  Giovanni Spinazzola   vedi letture
ANALISI TJ - Ecco come gioca il Napoli
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Avversario di domani allo Juventus Stadium sarà il Napoli di Rafa Benitez, quarto in campionato ed in piena corsa per un posto in Champions League. Sebbene la tradizione sia sfavorevole, con nessuna rete realizzata nell’impianto bianconero e tutte sconfitte fin qui centrate, gli azzurri saranno costretti a giocare al massimo delle loro possibilità, sfruttando – magari – la pancia piena dei Campioni d’Italia e la stanchezza per i tempi supplementari di mercoledì scorso. Già, ma come giocherà il Napoli a Torino? Beh, il modulo è il 4-2-3-1 classico, ormai lo sanno anche i muri. Si tratta di uno schieramento di gioco molto flessibile, che in fase di non possesso – soprattutto con Hamsik e non Gabbiadini nel ruolo di trequartista -  si trasforma in un 4-5-1, con Callejon ed Insigne (o Mertens) bassi sulla linea dei centrocampisti e pronti ad aiutare i terzini in ripiegamento. I due mediani, in genere uno più tecnico e l’altro più fisico (Inler e David Lopez), non sono in grado di impostare il gioco, e spesso l’azione parte dal lancio lungo di Andujar o da quello di Raul Albiol a scavalcare il centrocampo ed innescare le ali o la punta Gonzalo Higuain. David Lopez è un buon interditore, un discreto recupera palloni ma la qualità tecnica lascia a desiderare, come Inler che non è in grado di caricarsi la squadra sulle spalle e svolgere compiti di regia.

In difesa, con Koulibaly squalificato, ci sarà Britos accanto ad Albiol a formare una cerniera di centrali ben assortita (lo spagnolo è di piede destro, l’uruguaiano è mancino), molto forte sui colpi di testa ma piuttosto deficitaria nella velocità, con i due che soffrono tanto se presi in rapidità. Terzini, salvo sorprese, dovrebbero essere Maggio e Ghoulam. L’ex nazionale azzurro spinge poco, spesso resta sulle sue posizioni in difesa e riesce a difendere bene anche con buone diagonali difensive, mentre l’algerino non sempre è perfetto nelle chiusure e, se puntato, va in difficoltà. In genere la manovra offensiva azzurra prende velocità solo dalla trequarti in su, con Mertens bravo a saltare l’uomo e creare superiorità sulla fascia per poi puntare alla porta o all’assist; in caso giochi Insigne, invece, il movimento cambia; il napoletano, infatti, rientra sul piede destro al limite dell’area e, con il tiro a giro, cerca di piazzare il pallone sul secondo palo. A destra, invece, Callejon è bravo negli inserimenti così come Hamsik al centro, mentre Higuain non è certo il bomber statico in area di rigore, ma non dà punti di riferimento muovendosi tanto, spesso scalando fino alla trequarti a cercare palloni buoni per, eventualmente, mandare in gol i compagni.