Una Juventus più...paziente

23.11.2014 16:00 di Antonio Guerra   vedi letture
Una Juventus più...paziente

Dal 3-5-2 al 4-3-1-2, da Antonio Conte a Massimiliano Allegri. Siamo intorno alla metà di luglio, in Francia ricorre l’ennesimo anniversario della Rivoluzione, anche la Juventus ha la sua rivoluzione, tecnica per la precisione. L’allenatore dei tre scudetti consecutivi  rassegna le dimissioni, i bianconeri si affidano ad Allegri. Il tecnico livornese arriva tra lo scetticismo generale, la sua idea di calcio consiste in una difesa a quattro, un centrocampo a tre, un trequartista e due attaccanti. Effettua diverse prove durante la tournée asiatica, i risultati però non sono soddisfacenti, l’idea viene accantonata momentaneamente, la Signora veste ancora l’abito del 3-5-2, otto risultati utili consecutivi in campionato, sette vittorie ed un pareggio, poi lo stop improvviso a Genova. La svolta arriva agli inizi di novembre, Juve allo Stadium con l’Olympiacos, da diversi mesi Allegri convive con una continua emergenza in difesa, vanno ko a ripetizione, con i greci è fondamentale vincere, e così Madama scende in campo con un nuovo abito. Va in vantaggio, subisce la rimonta e poi ribalta nuovamente la gara. Qualche giorno dopo è la volta del Parma, piove a Torino, grandina sul Parma, ben sette reti con doppiette di Llorente, Tevez e Morata, da urlo la fuga per la vittoria dell’Apache.

Poi il campionato si ferma, ci sono le Nazionali, alla ripresa l’esame per la Juventus si chiama Lazio, Tevez e soci lo superano a pieni voti. I bianco-celeste nei primi venticinque minuti di gioco effettuano un pressing a centrocampo ed un raddoppio di marcatura che non consente ai bianconeri di sviluppare in maniera fluida la manovra. Il gol di Pogba cambia la gara, più volte la Juventus sfiora il raddoppio, Allegri chiede ai suoi di chiudere la gara. La sua richiesta viene soddisfatta nella ripresa, con tre passaggi la Juve va in porta, gioca e si diverte. E’ una Juventus diversa però, più...paziente. Rispetto a quella contiana, autentico rullo compressore che chiudeva gli avversari nella propria metà campo, quella di Allegri predilige più il possesso palla, la ricerca del gol passa attraverso più passaggi, c’è meno frenesia, Tevez ha più liberta di movimento, l’Apache in bianconero sembra abbia trovato la sua isola felice. Certo, con il nuovo modulo la Juventus ha disputato appena tre partite, troppo presto per poter fare un bilancio, la mano di Allegri però sembra si sia posata definitivamente. Mercoledì c’è il Malmoe, match decisivo per il passaggio del turno in Champions, vincere e convincere aumenterebbe il carico di autostima e benzina, caratteristiche che al termine della stagione ti portano ad un solo risultato: la vittoria.