E pluribus unum...da molti, uno

24.10.2014 17:00 di Antonio Guerra   vedi letture
E pluribus unum...da molti, uno
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© foto di Pietro Mazzara/TuttoMercatoWeb.com

E’ il giorno del rinnovo di Pogba, della voglia di riscatto da parte della Juventus dopo la debacle in Grecia, delle parole ai Agnelli. Il numero uno bianconero, a margine dell’assemblea degli azionisti, ha parlato di basi solide, di voler puntare al quarto titolo consecutivo, del fatturato positivo della Signora e del gap con i top club europei. Concetti espressi dal presidente bianconero, uniti anche al disappunto dopo la sconfitta della Juventus mercoledì sera contro l’Olympiacos. Un Agnelli seccato quello visto sugli spalti del Karaiskákis subito dopo il fischio di chiusura da parte di Mazic. La Juve perde, un ko arrivato dopo un primo tempo praticamente regalato agli ellenici. Non è bastata la reazione juventina arrivata dopo il 60’, una reazione più d’orgoglio e rabbia piuttosto che sul piano del gioco, Morata ha dovuto fare i conti con la serata di grazia di Roberto, e così sono i biancorossi a far festa. Sconfitta mal digerita da Agnelli, il diktat del presidente in estate è chiaro, scudetto e cammino in Europa il più lungo possibile, almeno tra le prime otto d’Europa. Agnelli ha espresso il suo rammarico, ma non è il solo ad essere “arrabbiato” dopo la trasferta in terra ellenica.

Ci sono anche i 1500 tifosi che hanno seguito, sostenuto, incitato per tutti i novanta minuti di gioco, quegli innamorati bianconeri che nonostante la crisi in cui versa il Bel Paese, non lesinano energie, fisiche ed  economiche, per seguire la Signora d’Italia ovunque stabilisca il calendario. E non solo, i 41.000 dello Stadium che puntualmente al richiamo casalingo della Juventus rispondono presente, sostenendo i giocatori in campo e la società attraverso l’abbonamento stagionale, l’acquisto di un singolo biglietto o del merchandising griffato Juve. Oppure i milioni di tifosi juventini sparsi per l’Italia e il mondo, un amore che va al di là dei tecnici, dei giocatori, delle sconfitte o delle vittorie. Il bianco ed il nero, due colori che formano un’unica catena, a partire dal presidente per finire sino all’ultimo tifoso. D’altronde, e lo insegnano i latini, e pluribus unum. Traduzione, da molti, uno. Ecco, si vince e si perde, tutti insieme.