Sportitalia - Insigne contestato al San Paolo
Non è bastato essere l'unico napoletano contro una squadra di quasi soli baschi per farsi amare dal San Paolo. Lorenzo Insigne e i suoi tifosi sono come due innamorati che non riescono più a comunicare. O meglio, lo fanno solo a gesti, come il lancio della maglietta seguito ai fischi che hanno accompagnato l'uscita dell'attaccante contro l'Athtletic. la champions vacilla e lui non è riuscito a incidere come l'anno scorso contro il dortmund quando fece balzare tutti dai seggiolini con una pennellata maglistrale su punizione.Ci ha pensato Higuain a caricarsi addosso il peso di mantenere viva la speranza, di capovolgere il match con un giocata, come dovrebbe fare un campione. La gente di fuorigrotta inizia a pensare che il proprio concittadino non lo sia. Insigne non riesce quasi mai a incidere, dimostra poca personalità, sbaglia gol alla sua portata. in pratica, fornisce assist a chi non dovrebbe: i detrattori sugli spalti e la concorrenza, che di nome fa dries mertens, bravo a scuotere la squadra con il suo ingresso. Lo scugnizzo non può più rimanere indifferente di fronte alla contestazione che arriva, puntuale, dopo ogni performance sottotono. Persino a dimaro, la sera della presentazione, aveva raccolto insulti per aver rifuitato di parlare ai microfono, di pronunciare qualche parole in dialetto. Il primo pilastro della cantera parteneopea (il grande sogno di de laurentiss) da qualche tempo calca il prato del San Paolo quasi da avversario, non certo la condizione ideale per iniziare bene la stagione. Vale lo stesso per il Napoli alle prese con un altro grattacapo, oltre al serio pericolo di rinunciare alla champions. In quel caso i fischi sommergerebbero tutti, non solo Lorenzo Insigne.
Di Valentina Buzzi