Senatore Esposito a #RadioVS: "Intercettazione contro Agnelli non esiste, e se non si trova c’è qualcuno che ha mentito. In atto campagna mediatica grave. Basta accostare la Juve alla ‘ndrangheta"
Trentaquattresima puntata di #RadioVS, la radio ufficiale di VecchiaSignora.com. Puntata speciale dedicata al recente deferimento di Andrea Agnelli relativo alla questione biglietti-ultras. Tra i superospiti di questa puntata il Senatore Stefano Esposito, membro della Commissione Antimafia presieduta dalla Presidente Rosy Bindi.
Sono stati tantissimi i punti sviscerati dal Sen. Esposito, il primo dei quali non poteva che essere la ormai nota “intercettazione fantasma”, la cui esistenza dovrebbe dimostrare, secondo il Procuratore Federale Pecoraro, che Andrea Agnelli fosse a conoscenza dei pregressi ‘ndranghetisti di Rocco Dominello: “Non solo non abbiamo trovato questa intercettazione, ma non esiste nemmeno nulla che le assomigli. Trattandosi di qualcosa di rilevante ho chiesto subito di desecretare tutto e poi di verificare, per completezza, che la Procura di Torino ci avesse inviato il materiale completo, anche se era abbastanza ovvio che lo avesse fatto. Siamo difronte ad un fatto sgradevole, perché, se tale intercettazione non dovesse esistere, c’è qualcuno che o ha mentito o si è confuso”.
Il Sen. Esposito ha poi condannato qualsiasi accostamento tra il nome della Juventus o di Andrea Agnelli con la ndrangheta: “E’ del tutto inaccettabile che in assenza di prove si continui con tali accostamenti. In Italia sono i magistrati che possono determinare se una persona è mafiosa o non lo è. Noi oggi abbiamo una certezza, e cioè che la giustizia ordinaria non ha imputato nulla alla Juventus, e che i suoi dirigenti non hanno mai ricevuto nemmeno un avviso di garanzia, bensì sono stati ascoltati solo in veste di testimoni. La Procura Federale deve invece sanzionare comportamenti in ambito sportivo, e qui subentrano l’Art. 12 e gli errori che la Juve stessa ha ammesso relativamente alla vendita di biglietti”.
L’intervento è poi proseguito analizzando il lavoro della Commissione e gli esiti mediatici che ne sono conseguiti: “Io mi batto per la verità, seguendo i princìpi della Commissione Antimafia, anche se al suo interno c’è qualcuno che ha raccontato storie diverse dalla realtà dei fatti. Se qualche mio collega si è prestato a battaglie similsportive con fini politici, magari pensando che attaccare la Juve possa permettere di riscuotere consensi elettorali in alcune zone d’Italia, ne risponderà lui e la sua coscienza. Di certo così facendo si è generata una campagna mediatica che ha trovato terreno fertile su alcuni giornali, grazie alla pubblicazione di stralci e mozziconi di intercettazioni per giustificare una tesi. Siamo nell’era delle fake news e le bufale sono all’ordine del giorno: tutto ciò mi fa schifo, non posso accettarlo. Io odio i complottisti, ma questa è una delle rare volte in cui mi trovo davanti ad una situazione che non quadra. Difronte alla cultura del sospetto che prevale sulla verità bisogna combattere, e la battaglia di oggi vale per la Juventus come per chiunque si ritrovi in queste dinamiche assurde”.
Molti i temi su cui è proseguito l’intervento del Senatore Esposito: dalle discrepanze tra le procure alle previste audizioni di altri presidenti, dall’utilità della pratica delle intercettazioni all’ipocrisia che c’è dietro i rapporti tra gli ultras e le società di calcio.
Per ascoltare l'intero intervento del Senatore Stefano Esposito dal minuto 47 clicca su questo link: http://bit.ly/2ofcXGQ