Luca Serafini: "Il vero esame è per la Juventus"

21.10.2016 23:00 di Redazione TuttoJuve Twitter:    vedi letture
Luca Serafini: "Il vero esame è per la Juventus"
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© foto di Pietro Mazzara

Luca Serafini, per anni al seguito del Milan per Mediaset, ha parlato della sfida di domani sera a San Siro sulle colonne di Milannews.it. Ecco le sue parole: "Qualcuno bacchetta l'euforia o addirittura l'esaltazione vissuta dai milanisti dopo la bella vittoria di Verona. Il calcio è spesso esagerazione in un senso o nell'altro, ma l'ambiente rossonero non è mai stato metereopatico. Ha vissuto 2 volte la serie B e stagioni di modestia assoluta, negli anni '70 e '80, con amore e partecipazione pari a quelle delle stagioni d'oro, termometro di un amore che non si scalfisce né per i risultati né per le traversie di ogni tipo a livello societario. Genera, questo sì, rabbia o integralismo estremi che - specie in questi ultimi anni - hanno spaccato la tifoseria, senza mai allontanare il cuore dal campo anche quando San Siro è semideserto. Chi non c'è continua a soffrire come chi è sugli spalti, l'importante non è partecipare ma essere milanisti.

Dunque non vi è pericolo che l'ambiente si gasi oltremisura, è il mondo esterno ormai ad essersi abituato a cambiare giudizi, opinioni, emettere sentenze e ribaltarle una partita dopo l'altra. E' sacrosanto che con 16 punti in 8 giornate, 13 dei quali nelle ultime 5, si possa vivere quella inebriante sensazione procurata da una piacevole sorpresa. Senza impdimenti per sognare, dato che si tratta della natura dello sport. Gli elementi per avere fiducia sono legati dallo spirito, dalla grinta, dai cambiamenti apportati da Montella in questo spezzone di campionato.

Torneranno forse momenti negativi, emergeranno qua e là i limiti della squadra che non sono pochi, ma il vento nuovo che spira su Milanello somiglia sempre più alla brezza marina piuttosto che alla tempesta. I giovani, per esempio. Vero, li hanno lanciati qua e là anche i predecessori di Montella, ma il nuovo allenatore concede loro più tempo e più occasioni. I vecchi, per esempio. Vero, inciampano ancora in qualche black-out e amnesie sparse, ma fanno gruppo, hanno buona volontà e soprattutto avvertono il desiderio di dare il massimo perché chi è in panchina fa in modo che possano esprimersi al meglio. I risultati, per esempio. Vero, 8 partite (o 5, fa lo stesso) non sono un campione inossidabile delle potenzialità e del valore, sia pure in un campionato che appare modesto sotto il dominio juventino, però la continuità è sempre un sinonimo di forza, di autostima, di organizzazione anche se - come abbiamo già rieptuto più volte - gli esteti fanno spallucce.

Montella fa di necessità virtù, non è un merito da poco specie in questo isolamento socitario surreale in cui vive la squadra, senza più le pressioni ma anche il sostegno della vecchia proprietà che ne ha sempre dispensati in egual misura.

In questo scenario è per la Juve l'esame più significativo: si trova davanti un ostacolo inatteso, l'avversario con la Roma più vicino al suo trono, con una lunga serie di sconfitte negli scontri diretti da cancellare e con la voglia di capire se il fuoco di paglia arderà a lungo. Già l'ultima sfida, in finale di Coppa Italia, non ha scavato un solco profondo com'era lecito immaginarsi. Quella di domani è un'insidia solo per chi prova a scappare, perché chi insegue sa già di doverlo fare fino alla fine avendo come traguardo non la Juventus, ma un posto libero alle sue spalle. Per ritrovare l'Europa".