Il segreto di una leadership di successo è l'autorevolezza e non l'autorità!

Oscar Wilde diceva: "L'autorità è sempre degradante: degrada sia coloro che la esercitano, sia coloro che la subiscono"

Da quando Massimiliano Allegri ha vestito i panni di allenatore della Juventus non si è mai smesso di fare paragoni e di cercare in modo talvolta ossessivo delle discrepanze tra lui ed il suo predecessore Antonio Conte. Ancora oggi sulla base di nulla, considerando che per quanto riguarda il primo non abbiamo ancora “reperti archeologici” che testimoniano la sua storia in bianconero, già questo un buon motivo per non fasciarci la testa prima di averla rotta volendo a tutti i costi trovare delle differenze, ci chiediamo tuttavia chi sia il migliore tra i due avendo però inconsciamente già la risposta: sembra difatti impossibile che mister acciughina possa davvero essere all’altezza della Vecchia Signora e delle aspirazioni dei suoi tanti tifosi figuriamoci poi nei confronti dell'ormai CT della Nazionale Italiana. Inimmaginabile.

Molti di questi dubbi sorgono non tanto dal palmares che al momento differenzia i due quanto più dai loro diversi tratti caratteriali: Antonio Conte irrequieto ed autoritario, Max Allegri (almeno in apparenza) pacato e razionale ma, non meno importante, come lui stesso ci tiene a precisare: “Autoritario magari no, ma autorevole si”

Dove sta la differenza? Beh, nonostante l’ingannevole radice comune, queste due parole nella lingua italiana hanno significati ben differenti. Una persona può infatti o rivestire una posizione di prestigio e di “potere” ordinando la sua volontà con fare impetuoso viceversa può essere qualcuno capace di mantenere comportamenti adeguati in ogni circostanza, competente nell’ambito in cui opera, umilmente bravo a porsi allo stesso livello degli altri, modesto nel riconoscere i propri errori, dotato di lungimiranza con cui riesce a risolvere i problemi alla radice senza troppo abusare del suo potere. L’autorevolezza infatti potrebbe rivelarsi una dote molto rara, poco diffusa, di gran prestigio e chi la possiede deve ritenersi molto fortunato e può andarne fiero.

Un vecchio detto diceva che “Quando si chiude una porta spesso si apre un portone”, giacché i vecchi proverbi non sbagliano mai proviamo a smetterla con questi discorsi obsoleti pieni di retorica. Abbandoniamo una volta per tutte la filosofia “Contiana” ormai frutto del nostro passato e guardiamo al futuro che ci auguriamo possa essere ancora ricco di successi e di soddisfazioni e chissà che domani non ci ricorderemo di questi anni come i più Allegri della storia bianconera.
Siamo noi gli artefici del nostro destino.

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