Giovanni Capuano: "La vera guerra di Agnelli"

25.10.2014 22:15 di Redazione TuttoJuve Twitter:    vedi letture
Giovanni Capuano: "La vera guerra di Agnelli"

Dalle pagine del suo sito, calcinfaccia.it, Giovanni Capuano, giornalista di Panorama e Radio 24, ha espresso alcune considerazioni sul discorso del presidente della Juventus Andrea Agnelli, nel corso dell'Assemblea degli azionisti.

"Non è la prima volta che Andrea Agnelli traccia un quadro del calcio italiano da vigilia del fallimento. E’ una delle tesi che ha accompagnato il processo di crescita della sua Juventus (“Abbiamo bisogno di un contesto sano che oggi non c’è, altrimenti non serve a nulla”) ed è il terreno su cui il presidente bianconero ha tentato di giocare la partita delle riforme e della presenza nelle stanze che contano, prima in Lega e poi alla Figc. Perdendo entrambe le guerre in maniera rovinosa, tanto che la Juventus oggi è fuori da tutto, confinata al ruolo di spettatrice.

Nessuna sorpresa, insomma, nell’ascoltare le parole pronunciate all’assemblea dei soci. Semmai colpisce che l’affondo arrivi nel giorno in cui vengono presentati dati economici record, con il fatturato per la prima volta sopra i 300 milioni di euro e l’utile operativo prima delle tasse. Che anche il 2014-2015 sia destinato a chiudere in rosso e che la mancata cancellazione dell’Irap per le società di calcio siano l’ennesimo ostacolo sulla strada dell’equilibrio, suonano solo come un dettaglio.

Anche nel giorno del trionfo gestionale, Agnelli ha preferito puntare il dito sul sistema alzando il livello della sfida. Il calcio italiano, da arretrato, è diventato “moribondo” se incapace di cogliere il cambiamento. E siccome le guerre politiche sono state perse, è come se il numero uno della Juventus abbia scelto la platea più istituzionale possibile per disegnare anche (per sé e per il club) un futuro grigio, di “crescita frazionale” e non al galoppo. Di difesa piuttosto che di attacco.

In questo si inserisce l’ennesimo attacco a Tavecchio che non stupisce, dato che ormai è ripetuto nel tempo, ma che è accompagnato da un affondo durissimo nei confronti dei grandi elettori del presidente della Figc. “La sua elezione è stata una sconfitta per tanti e una vittoria per alcuni abili e disinvolti personaggi, che affondano le radici del loro consenso in un tempo lontano, durante il quale la logica delle satrapie poteva reggere il potere” ha detto. Difficile non scorgere le sagome di Lotito e Galliani dietro la descrizione fatta. E fin qui Agnelli ha sempre perso contro di loro".