Fulvio Bianchi: "Ecco cos'è il lotitismo e come fermarlo"

Parla il giornalista.
22.03.2017 21:20 di Alessandro Vignati   vedi letture
Fulvio Bianchi: "Ecco cos'è il lotitismo e come fermarlo"

Attraverso la rubrica su Repubblica.it "Spy Calcio" il giornalista del quotidiano romano Fulvio Bianchi ha parlato del futuro del calcio italiano. Novità: "Mercoledì e sabato, due giorni importanti (ma forse non decisivi) per gli assetti futuri della Lega di A e B. Comincia la Lega maggiore, mercoledì: quarto tentativo. Arriverà finalmente la fumata bianca? Non è detto, in ballo c'è il nuovo statuto che divide ancora i club. Claudio Lotito spinge per eleggere almeno i due consiglieri federali, quindi se stesso, altrimenti lunedì a Coverciano la Lega maggiore non sarebbe rapresentata nella prima riunione del nuovo governo-Tavecchio. E Lotito ci tiene tantissimo, non vuole assolutamente mollare quella poltrona. Non solo: fosse per lui, farebbe anche il vicepresidente vicario della Figc. Ma in una telefonata tempestosa il presidente Tavecchio gli ha tenuto testa, pur convalescente, e gli ha spiegato che non se ne parla nemmeno. Nel 2014 è stato deciso che quel ruolo non poteva andare ad un presidente di club (figuriamoci di due, come Lotito) e che lui, Tavecchio appunto, non ha assolutamente cambiato idea e non vuole cambiarla. I due vicepresidente saranno quindi Cosimo Sibilia e Renzo Ulivieri, e quello che prenderà più voti farà il vicario. La Lega di A quindi perde il vicario (adesso è Maurizio Beretta, peraltro poco presente) ma potrebbe avere due posti e non uno del comitato di presidenza dove anche l'opposizione potrebbe avere un posto. Ma Lotito non è certo il tipo che si arrende facilmente: voleva anche entrare nell'esecutivo Uefa al posto di Giancarlo Abete, puntanto alla carica di vicepresidente europeo: ma anche stavolta Tavecchio l'ha stoppato e la Figc, giustamente, ha indicato il nome di Michele Uva.

Lotito domani punterà ad avere almeno 14 voti per restare consigliere federale, ma non è affatto detto che ce la faccia. Per la presidenza si fanno i nomi di Libertini, Simonelli e Cantamessa: probabile un rinvio più avanti. Il "lotitismo" comunque è come le invasioni barbariche, non si ferma davanti a nessuno: vanno anche riconosciuti però i meriti di Lotito, ha portato in alto la Lazio spendendo pochi soldi (troppo pochi secondo i tifosi laziali), è un grande conoscitore di norme e regolamenti, ha forti amicizie nella magistratura (ordinaria e sportiva). Se gli va male mercoledì con la A, il patron di Lazio-Salernitana proverà sabato con l'assemblea di B. Lui è pronto a fare il presidente fra promesse e millanterie. Ma è possibile che l'assemblea vada deserta, potrebbe mancare il numero legale. E così a Coverciano, quando partirà il nuovo governo del pallone, A e B sarebbero assenti (a meno che il consiglio federale venga rinviato a venerdì 31). Bella figura. Un'immagine "devastante", sostengono al Coni ma coltivano anche la speranza, o forse la convinzione, che "non tutto il male venga per nuocere". Siamo arrivati davvero alla resa dei conti. Se qualcuno, adesso, vuole fermare Lotito, e le sue invasioni di campo, ha lo strumento più facile che c'è. Il voto".