Di Caro (Gazzetta) a Rete Sport: "Vedere la Juve chiusa nei 16 metri è stato imbarazzante"

25.02.2016 15:00 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Di Caro (Gazzetta) a Rete Sport: "Vedere la Juve chiusa nei 16 metri è stato imbarazzante"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Andrea Di Caro, direttore de La Gazzetta dello Sport e gazzetta.it. ha concesso una lunga intervista a ReteSport, rispondendo alle domande di Maurizio Catalani e Massimiliano Magni. Ecco le sue considerazioni:

Che c’è di nuovo in queste settimane in termini di rendimento, solo la Roma?

“La Roma per rendimento e il Milan, per la corsa al 3° posto: la Roma sta bene, la Fiorentina capirà il suo campionato nelle prossime due partite, contro Napoli e Roma: se supera bene le prove allora può dire la sua. Poi il Milan, può tentare la rincorsa visti gli ultimi progressi. Per la vittoria finale, c’è una flessione di ambo le squadre: la Juve dopo 15 vittorie, è normale; e il Napoli è calato in termini atletici”.

La situazione della Juventus, le milanesi, i debiti del calcio italiano etc.  che calcio ci aspetta nei prossimi anni?

“Un calcio buio, e lo vediamo quando ci confrontiamo in Europa. La Juve ha rimontato, si è esaltata la rimonta ma per un’ora è stata un massacro: vedere la Juve chiusa nei 16 metri è stato imbarazzante. Il divario tra la migliore italiana e le migliore d’Europa è ampio. In termini economici, poi, la ricerca del mercato asiatico non ha portato i grandi ricavi sperati. La Juventus è una certezza in Italia, il Napoli è questo: De Laurentis lo mantiene competitivo, ma non programma un salto di qualità. Nessuna società si è dotata di un’organizzazione e di un livello societario che da qui a 10 anni la porti ad essere tra le prime 8 d’Europa fisse. La Roma vista da qualcuno che non sta qui, che sta fuori, fa risultati buoni, ha raggiunto 2 secondi posti, ha un viavai di giocatori forti, ma manca qualcosa: manca un titolo a questo ciclo, si poteva fare con acquisti mirati e una maggiore coesione. E sfruttare in modo migliore le doti di quel fantastico giocatore che è ed è stato Francesco Totti”.

Botta e risposta. Questa Roma dovrebbe giocare solo a 3 dietro? 

Ni.

Sei dalla parte di Totti? 
Si.

Strootman è la chiave per cambiare la Roma? 
No.

Il Milan è l’avversario per il 3° posto? 
Si.

L’indagine su Caudo mette la parola fine sullo stadio? 
No.

Montezemolo e le sue parole sono solo un pretesto? 
No.

Sabatini andrà via? 
Ni.

Pallotta accontenterà Totti? 
Si.

Spalletti sapeva già tutte le parole di Totti? 
No.

Napoli in crisi atletica o perché Higuain che non segna? 
Si.

Inter: se Tohir non vende, si finisce in tribunale? 
Si.

Conte al Chelsea? 
Si.

Gli arbitri in Europa scontano una sudditanza psicologica verso i grandi club? 
No.

Dicci di più su Strootman.

“Ho un’ammirazione sconfinata per il calciatore e per l’uomo, ma credo che ci voglia un po’ di tempo; non si può contare sul suo rientro immediatamente. Si farebbe lo stesso errore di Pepito Rossi. Va atteso e aspettato come un uomo in più”.

…e sulle parole di Montezemolo?

“Immaginiamo che Montezemolo abbia fornito un assist per far nascere questo nuovo progetto, detto questo non trovo quelle parole giuste. La situazione degli stadi italiani è lo specchio della situazione politica e sociale del Paese, perché la gestione degli impianti che si mischiano a interessi locali, interessi amministrativi, dei club etc, è una situazione imbarazzante. A Roma, come fu a Firenze, quant’è che si parla di stadio? Ad oggi 4 anni, ma se consideriamo Viola sono addirittura 30 anni. E’ la storia di questo paese degli ultimi 50 anni, ma quando si è presidente di una squadra importante di una città importante come Roma, forse bisognerebbe essere qui un po’ di più, metterci la faccia, seguire da vicino tutto”.