Corsera - Galliani: "Ho rimproverato Allegri per non essere andato alla Lazio. Abbiamo corteggiato Conte, ma Inzaghi gli somiglia. In politica lontani dalla Juve"

19.09.2014 08:40 di Redazione TuttoJuve Twitter:    vedi letture
Corsera - Galliani: "Ho rimproverato Allegri per non essere andato alla Lazio. Abbiamo corteggiato Conte, ma Inzaghi gli somiglia. In politica lontani dalla Juve"
TuttoJuve.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera in prossimità della sfida con la Juventus. Ecco le sue considerazioni: "Milano, e il Milan, stanno tornando - ha spiegato Galliani -. La mia passione giovanile per la Juventus? È finita presto, da ragazzino. La mia squadra del cuore è sempre stata il Monza. I monzesi non si sentono milanesi, quindi in molti per contrapposizione tifano Juve. È un fatto che trae origine dalla storia: Monza è l’unica città della diocesi di Milano che segue il rito romano e non ambrosiano. È stata capitale dei longobardi, ha ospitato il re, era democristiana quando la periferia di Milano era rossa, insomma ha sempre difeso un’identità non milanese. Se mi sento milanese? Sì. Milanese e milanista. Vivo a Milano da 28 anni. Qual è lo stato di salute della città? In questi 28 anni l’ho vista peggiorare, ma ora mi sembra in crescita: ha il più bel progetto immobiliare d’Europa, parlo di Porta Nuova, una nuova Fiera e l’Expo metterà il timbro su questa ripresa A livello calcistico? Anche. Il Milan viene da un campionato negativo, dopo un primo, un secondo e un terzo posto. E con Allegri in Champions ha sempre superato i gironi. Certo, le scorse sere ho sofferto molto a vedere le partite di Coppa senza il Milan. Finale Champions a San Siro nel 2016 sarà uno stimolo in più? È ovvio che uno spera di esserci, ma intanto è un successo per la città. Avremo uno stadio bellissimo, collegato con la metropolitana: si avvicinerà ai migliori d’Europa. Con Seedorf finiremo in tribunale? Seedorf non ha fatto, a oggi, alcuna richiesta danni. Come ho saputo che Allegri sarebbe andato alla Juve? Me l’ha comunicato lui. Ci siamo incrociati mentre partiva per Torino. L’avevo incontrato il weekend precedente e l’avevo rimproverato perché non era andato alla Lazio del mio amico Lotito.

E fino a due giorni prima, tutti pensavano che Allegri sarebbe andato in Nazionale e Conte sarebbe rimasto alla Juve: la vita è imprevedibile. Se questi giorni l’ha sentito? Sì, gli ho fatto l’in bocca al lupo per l’esordio in Champions e poi ci siamo risentiti per motivi organizzativi, non abbiamo parlato di Milan-Juve. Se mi farà uno strano effetto vederlo sulla panchina della Juve? Dopo aver visto Leonardo su quella dell’Inter mi sono ‘mitridatizzato’. Sono pronto a tutto. Quanto è stato vicino Antonio Conte al Milan? Diciamo che un po’ di corteggiamento c’è stato. Conte è un grandissimo allenatore. E secondo me Inzaghi gli assomiglia molto. Incontrare Allegri, con cui non è in grandi rapporti, sarà un’extra motivazione per Inzaghi? Inzaghi è motivato sempre, non ha bisogno di extra. Questo Milan sembra avere già l’impronta del suo allenatore? Abbiamo preso giocatori adatti alle idee di Inzaghi. C’è una sintonia totale, tra me, lui e il presidente Berlusconi. Quanto sta incidendo sui risultati la vicinanza di Berlusconi alla squadra? Nessuno più di me conosce la capacità di motivare gli uomini di Silvio Berlusconi. Ricordo l’effetto che, 35 anni fa, quando l’ho conosciuto, mi facevano gli incontri con lui: uscivo da Arcore e volavo. Immagino che ai giocatori stia succedendo lo stesso. Con la Juve avversari anche su tutti i temi politici, dai diritti tv al presidente di Lega al presidente federale? Con la Juve di Giraudo avevamo visioni di politica calcistica condivise. Attualmente le cose sono cambiate e, a differenza di un tempo, ci sono molti più punti in comune con l’Inter. Tra i temi di scontro c’è la figura di Lotito? Lotito è il dirigente sportivo italiano che lavora più di tutti. Non sta facendo i propri interessi, ma quelli della stragrande maggioranza dei club di A. Il calcio italiano è accusato di immobilismo, poi se uno cerca di fare le riforme viene visto con sospetto. Dà l’impressione di fare la badante a Tavecchio? Tavecchio vive di luce propria perché è un ottimo dirigente. Quanto a Lotito è normale che il rappresentante della Lega di A si impegni attivamente in Federazione".