Beccantini: "Questo è il massimo che oggi può dare la Juve. 15° infortunio muscolare non può essere fatalità. Molto Dybala, poco Morata, il profeta non sfigura"

31.10.2015 23:30 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Beccantini: "Questo è il massimo che oggi può dare la Juve. 15° infortunio muscolare non può essere fatalità. Molto Dybala, poco Morata, il profeta non sfigura"
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Roberto Beccantini ha detto la sua sul combattuto derby della Mole attraverso la sua pagina facebook: "Il massimo. L’hanno dato tutti, la Juventus e il destino. Non il Toro, che partiva favorito e sull’1-1 non ha affondato le corna. E quando l’ha fatto, [Glik] ha trovato Buffon. Anche con Pirlo, Tevez e Vidal la Juventus vinse un derby così (e in dieci, per giunta). Decise Sua Traiettoria Pirlo. 
Con il Chelsea di Mourinho, la Juventus di Allegri è la squadra campione più lontana dalla vetta. Ripeto: il massimo che oggi sa e può dare è questo. Non più porzioni di partite scellerate come a Reggio Emilia, ma neppure una gestione del vantaggio all’altezza della tiranna che fu. Padoin ed Evra, tanto per entrare nel dettaglio, hanno badato a presidiare le corsie, più a che a sottrarle ai dirimpettati (Molinaro, Bruno Peres). Migliori, in ordine sparso, Buffon, Dybala e Pogba, le cui proteste continuano a essere fiammiferi. 
Il k.o. di Khedira costituisce il quindicesimo infortunio muscolare della stagione. Parlare di fatalità non penso che abbia molto senso. Siamo di fronte a tabelle pericolosamente errate o a cartelle sciaguratamente trascurate. Ventura ha dato un gioco al Toro, squadra che ancora soffre le classifiche medio alte. Allegri sta cercando di forgiarne uno a misura di Juventus. Il bordello tattico del derby meriterebbe un romanzo. Si parte con Hernanes trequartista, ma dopo l’uscita del tedesco e l’ingresso di Cuadrado, il 4-3-1-2 diventa 4-3-3 e Hernanes arretra in mediana. In fase difensiva, addirittura 4-5-1: con Morata largo a sinistra e Dybala «civetta» di movimento.

Poi Cuadrado un po’ qua e un po’ là (persino dietro le punte) e, nella lotteria degli ultimi minuti, Mandzukic traliccio e Alex Sandro ala. Dal momento che proprio il terzino ha calibrato il cross della svolta, l’allenatore verrò innalzato al rango di mago Merlino. Beato lui. 
La sassata di Bovo su punizione (e tre: Pjanic, Sansone, Bovo) ha spinto la Juventus tra le braccia delle streghe di Halloween. Positivo il ritorno di Marchisio, ma troppo spazio fra i reparti nei lunghi periodi in cui il massiccio 3-5-2 di Ventura si apriva a transizioni rapide e robuste. E’ qui che mi sarei aspettato di più dal Toro. E’ qui che la Juventus, grazie a Buffon e al mestiere aziendale, ha trovato il modo di rimettersi in piedi e la forza di accerchiare l’area del Toro negli ultimi, convulsi, giri di roulette. Introdotta dalla traversa di Bonucci, la scivolata di Cuadrado appartiene al repertorio dei rapinatori d’area, non importa se per caso - come nel suo - o se per scelta.
Molto Dybala, anche se quasi sempre distante dall’area. Poco Morata: a Manchester fece il facchino e firmò un gol splendido, questa volta ha fatto solo il facchino. Nervi tesi. Un classico, ormai. Maxi Lopez, lui, ha sgobbato per la fabbrica, Quagliarella ci ha provato nel primo tempo. Non era derby da punte esclamative. 
Vi segnalo il gioco corto di Hernanes, nel ricordo del grande allenatore che lo forgiò a Terni e Palermo, Corrado Viciani. Tocchi brevi, telefonatine a destra e sinistra. Errori, prossimi allo zero. A Roma direbbero: e te credo. Se non graffiato come a Napoli, il profeta non sfigura: male che vada, passa inosservato.
Tornava Rocchi: aiutato dai giocatori, ha diretto con polso ed equilibrio".